Quando si parla di salute e benessere, il ruolo del nutrizionista è fondamentale per orientarsi tra le mille proposte alimentari che ogni giorno vengono diffuse online. Chetogenica, digiuno intermittente, dieta mediterranea: qual è la più efficace? Quale la più adatta al proprio stile di vita? Per rispondere, è importante affidarsi non alle mode, ma alla scienza — e a un nutrizionista qualificato in grado di personalizzare i consigli in base alla persona.
In un panorama dove ognuno sembra avere la propria opinione, solo un nutrizionista può distinguere tra ciò che è davvero efficace e ciò che è semplicemente virale. In questo articolo analizzeremo alcune delle diete più discusse, confrontando i miti più diffusi con le evidenze scientifiche. Lo scopo non è stabilire “la dieta migliore” in assoluto, ma aiutarti – con l’aiuto di un nutrizionista – a capire quale approccio può funzionare per te.
Vedremo a chi sono adatte queste diete, a chi è meglio evitarle e cosa dice la ricerca. Ricorda sempre: nessuna dieta può sostituire il parere di un buon nutrizionista, soprattutto se si hanno patologie, disturbi alimentari o obiettivi specifici come il dimagrimento, l’aumento della massa muscolare o il miglioramento delle prestazioni sportive.
1. Dieta chetogenica: il carburante è il grasso
La dieta chetogenica si basa su un ridotto apporto di carboidrati (generalmente meno di 50g al giorno) e un aumento dell’assunzione di grassi. L’obiettivo è portare l’organismo in chetosi, uno stato metabolico in cui il corpo brucia grassi come principale fonte di energia.
Cosa dice la scienza:
Studi mostrano che la chetogenica può essere efficace per la perdita di peso a breve termine e può aiutare persone con epilessia o insulino-resistenza. Tuttavia, può comportare effetti collaterali (stanchezza, irritabilità, difficoltà digestive) e non è sostenibile a lungo termine per tutti.
Adatta a: persone con obesità, sindrome metabolica o sotto stretto controllo medico.
Non adatta a: soggetti con disturbi renali, donne in gravidanza o chi ha una storia di disturbi alimentari.
2. Digiuno intermittente: mangiare a orari stabiliti
Non si tratta di una dieta in senso stretto, ma di una strategia alimentare basata sull’alternanza tra periodi di digiuno e alimentazione. Il più diffuso è il metodo 16:8 (16 ore di digiuno e 8 di alimentazione).
Cosa dice la scienza:
Ricerche recenti indicano benefici nella regolazione della glicemia, nella riduzione dell’infiammazione e persino nella longevità. Tuttavia, gli effetti possono variare molto da persona a persona e non sono ancora del tutto chiari sul lungo periodo.
Adatta a: persone con una buona relazione con il cibo, che cercano flessibilità.
Non adatta a: soggetti con ipoglicemia, disturbi alimentari o che svolgono attività fisica intensa.
3. Dieta mediterranea: la più studiata al mondo
Ricca di verdure, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e cereali integrali, è considerata da molti esperti — e da quasi ogni nutrizionista — come l’approccio alimentare più equilibrato e sostenibile.
Cosa dice la scienza:
Numerosissimi studi ne confermano l’efficacia nel prevenire malattie cardiovascolari, diabete e infiammazioni croniche. È considerata un modello alimentare “gold standard”.
Adatta a: praticamente chiunque, dai bambini agli anziani.
Non adatta a: chi ha allergie specifiche o intolleranze, da gestire con un piano personalizzato da un nutrizionista.
La dieta giusta è quella su misura
Non esiste una dieta valida per tutti. Ogni corpo ha esigenze diverse, che cambiano con l’età, lo stile di vita, le patologie pregresse e persino con le stagioni. Per questo motivo, la figura del nutrizionista resta centrale: è il professionista più indicato per costruire un piano alimentare su misura, sicuro ed efficace.
Prima di seguire qualsiasi dieta letta su internet, rivolgiti a un nutrizionista per un parere personalizzato. La tua salute merita qualcosa di più di una moda.