Esce il 15 Marzo per Factory Flaws Concrete, il nuovo album dei Milanosport che finalmente vede la luce dopo l’hype creato dai brani rilasciati negli ultimi mesi, e permette ora di conoscere la band in ogni sua sfumatura artistica. Concrete mostra in tutto e per tutto il carattere dei Milanosport, forte e dal sapore estremamente internazionale, contaminato da sonorità varie, frutto delle esperienze di ogni membro del gruppo e delle influenze musicali che hanno contaminato ogni brano.
I cani abbaiano, gli alcolisti bevono e le macchine corrono:
i MILANOSPORT suonano forte.
A proposito dell’album, i Milanosport spiegano: “Concrete è una cronaca della cementificazione. Cementificazione del silenzio che è rimasto sordo e dunque emette rumori molesti senza sosta. Cementificazione dello spazio che è saturato al punto da avere preclusa per sempre la vista del cielo. Cementificazione delle storie sterili, della società sciocca, dello spirito solitario. Concrete è una raccolta di canzoni che percorre l’elaborazione del recente passato e che affonda le sue radici nelle notti della pandemia: è un percorso introspettivo sul legame tra l’individuo e la realtà circostante, uno sguardo nel turbinio di asfalto, routine, aria pesante, convenevoli, rotaie e notte che vivono la città.
Concrete, infine, è una danza di tutti con tutti, ma di nessuno con qualcuno, una parata in cui l’etichetta è come una patina di cemento fra le persone, una colata di catrame che riempie piano ogni interstizio vuoto fino all’orlo, fino alla fine del tempo, fino alla fine del fiato. Ma noi di fiato ne abbiamo ancora e lo usiamo per cantare canzoni arrabbiate e nevrotiche. Le puoi forse sentire se, come un pellerossa, poggi l’orecchio sul cemento freddo.”
Tracklist
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The bends
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Concrete
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Sushi
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Genau
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Our Atoms
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Water The Loo
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Back In The Loop
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Take The Truth
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Something To Say
La band ha annunciato il CONCRETE TOUR, ecco le prime date:15.03 MILANO – Arci Bellezza
16.04 BRUXELLES (BEL) – Ancienne Belgique
19.04 PUTIGNANO – Coopera
26.04 CATANIA – Zo
27.04 MESSINA – Retronoveau
03.05 TORINO – Cap1000
16.05 ROMA – Monk
Track By Track
THE BENDS
L’idea di cominciare l’album con una chitarra stronza ci piaceva molto; l’atmosfera è cupa e il riff solitario di Riccardo apre le porte del pezzo. Quando abbiamo definito il drop finale lo abbiamo denominato “drop di avicii”, giusto per tenere una certa dose di ironia di fondo: qui i synth e le chitarre si fondono per un bel casino finale alla Milanosport. The Bends ha esordito nella prima data del nostro tour europeo del ‘23 e da allora ci ricorda sempre la Francia.
CONCRETE
La title track dell’album è in verità finora la canzone suonata meno spesso durante i live, forse perché ci abbiamo messo tanto tempo ad interiorizzarla; sicuramente è la canzone con più parole nell’album (farebbe invidia a slim shady). È una vera figlia delle notti del lockdown, ma nonostante ciò è una delle ultime che abbiamo completato; la parte centrale strumentale è frutto della collaborazione in studio con il produttore Marco Fasolo (Jennifer Gentle), reo di aver sguinzagliato l’anima free noise delle nostre anime.
SUSHI
Probabilmente il pezzo più urbano dell’album, basato su poche parole ma ossessive e di largo consumo milanese. La sua genesi è rintracciabile in un ritorno notturno in bicicletta dopo le prove, tra le vie della città e le sue insegne al neon, anche se la prima vera volta che ha schiaffeggiato il nostro spirito è stato al concerto all’arci Bellezza dell’aprile ‘22, locale nel quale presenteremo il nostro disco.
GENAU
Canzone volutamente e assolutamente differente dalle altre, se non altro per l’assenza quasi totale di strumenti picchiati durante la sua esecuzione. La prima idea di Genau è venuta in mente a Federico nel dormiveglia durante un volo mezzo vuoto di primissimo mattino di rientro da un viaggio solitario, dopo aver fatto serata fino alle 7; arrivato a casa a Milano si è messo subito a scriverla e la sera dopo era finita. Esisterebbe anche una versione con il testo in francese, ma alla fine il suono della lingua tedesca era inscindibile dall’essenza del brano.
OUR ATOMS
Il ricordo più nitido di questo brano è quello di una prova molto lontana nel tempo nella quale Matteo se ne esce dicendo che questo brano sarebbe stato perfetto per la colonna sonora di OC; superato il momento di imbarazzo, abbiamo tirato fuori un bel pezzo che, partendo da un’atmosfera emo, riesce a mantenere un fuoco notevole. Il suono del solo finale di Paolo è invece una folgorante trovata in studio, già in fase di registrazione, che però ha convinto tutti dalla prima take.
TAKE THE TRUTH
Take the truth ha preso forma una domenica mattina. Federico si sveglia con una melodia in testa e passa tutta la giornata a scolpire quell’idea; la mattina dopo Take the truth era una canzone western al servizio del sound urbano del sample programmato da Samuel. Ci piace suonarlo dal vivo perché lascia molto spazio all’improvvisazione finale…inoltre spesso ci suoniamo sopra anche un po’ di Kylie Minogue!
WATER TO THE LOO
La volontà che sta dietro a questo pezzo è quella di fare un “bel drittone nei denti”; non è stato difficile farlo venire così in effetti, questa componente appartiene decisamente alle nostre anime musicali. Per quanto riguarda lo stacchetto che suona a metà del brano abbiamo passato mesi a provarlo con un famoso jingle dei cartoni animati, ma una volta capito che avremmo rischiato una causa milionaria legata ai diritti d’autore, abbiamo virato su un frammento audio ripescato dal tape recorder di Domenico Finizio (Tropea): nell’intermezzo si può quindi sentire uno spiritual cantato da Paolo e Domenico durante un weekend bucolico a casa di Federico.
BACK IN THE LOOP
Back in the loop è la canzone più vecchia del disco, e probabilmente la più violenta. Parte da un’idea di percussioni techno e finisce con un assolo di chitarra veramente noise. Tendenzialmente la teniamo per la parte conclusiva dei nostri live, quando il pubblico è già stanco e sudato: è il brano perfetto per far scendere dal palco quei cavalli di Riccardo e Samuel e farli pogare con la gente. Ci dà molta soddisfazione questa cosa.
SOMETHING TO SAY
Questa canzone è stata in stallo fino all’ultimo dal momento che alcuni di noi non pensavano potesse entrare nel disco; alla fine ci siamo convinti perché ci piaceva l’idea di ingentilire il finale, accarezzare l’ascoltatore con questo trio composto da voce, chitarra e traffico cittadino. D’altronde la prima registrazione sul telefono di something to say è del giorno dell’Immacolata, durante una delle ormai rare nevicate in città. Non potevamo non incidere questa semplice bellezza.
Biografia
Emersi dalla vibrante scena musicale milanese, i MILANOSPORT stanno aprendo nuove strade con la loro miscela unica di punk, surf rock, synth-pop, elettronica sovietica, shoegaze e folk irlandese.
La storia della band è iniziata a fine 2019, quando Federico è tornato a Milano dopo un periodo di cinque anni nei Paesi Bassi, si è poi riunito con Paolo e sono stati gettati i semi del gruppo. Federico ha portato con sé un tesoro di demo e testi ispirati alle sue esperienze e allo stile di vita olandese proponendo la formazione di una band che fondesse senza soluzione di continuità il post-punk e il surf rock e hanno immaginato uno spazio in cui ogni membro potesse contribuire con le proprie idee musicali uniche.
La formazione si è allargata quando Riccardo, che si era immerso nei suoni elettronici in Svezia, ha unito le forze con Samuel, aggiungendo linee pop ai sintetizzatori, e Matteo, un batterista rock esperto. Il risultato è un arazzo musicale che intreccia sapientemente influenze diverse, creando un suono che sfida la facile categorizzazione.
Nel 2020, i MILANOSPORT hanno trovato il loro rifugio creativo in un garage situato a 20 metri di profondità dietro il Bar Picchio di Milano. Questo spazio sotterraneo, luogo di nascita di altri rinomati gruppi indie italiani, è diventato il terreno di coltura per la loro sperimentazione sonora.
Mentre lavoravano al loro album di debutto, uscito il 15 Marzo, i MILANOSPORT hanno fatto scalpore al THE GREAT ESCAPE FESTIVAL 2023.
La loro esibizione non solo ha lasciato un’impressione duratura sul pubblico, ma ha anche fatto loro guadagnare lo stimato “Steve Strange Award”. Questo riconoscimento, votato da migliaia di delegati del settore presenti al festival, consolida la posizione di MILANOSPORT come band da tenere d’occhio.