E tu che tipo di pensiero sei? Scopriamolo dal punto di vista filosofico
Il pensiero non è quadrato e neppure rettangolare o tondo o di altra specie geometrica perché al passar del tempo non subisce modifiche ma malformazioni o trasformazioni. Si consideri che il pensiero è paragonabile a cera-pongo se interveniamo noi per trasformarlo ma è costante perché messo su una base di un tempo ci accorgiamo che da quando nasciamo a quando moriamo la nostra vita ha alti e bassi o alti continui e poi bassi continui o più bassi e meno alti e così viceversa ma non si ferma mai, altrimenti dovremmo cessare di esistere. Si pensi che oltre a essere paragonato a cera-pongo con il nostro intervento umano, può essere paragonato a un pensiero flessibile come il miele, in quanto basato su una linea del tempo in cui il pensiero non si spezza ma rimane colloso, unito e malleabile. Chi dice che il pensiero è sulla base di una risposta positiva o negativa non ha mai la convinzione che fosse vero in quanto con il tempo lo stesso pensiero può assumere veste, carattere, aggiornamenti e sviluppamenti in materia da renderlo non più come il precedente. Il pensiero è lento nella trasformazione o addirittura in inclinazione. Tu che tipo di pensiero sei?
Ad avvicinarsi ai nostri ideali c’è il filosofo John Dewey, il quale, afferma che il pensiero si basa sugli eventi di vita che ci circondano e su esperienze, anche fondamentaliste. E non si allontana neppure A. Collins con il suo pensiero libero il quale scrisse in “How we think” <<Il pensiero non è un caso di combustione spontanea: non accade punto secondo “principi generali”. Vi è qualcosa che lo occasiona e lo evoca>>.
E a parlare di pensiero malformato e/o trasformabile possiamo irrobustire la nostra ricerca con tutto ciò che accade nei movimenti ed eventi esterni come se fossero stelle che viaggiano nel cielo e cadono sulla terra. In questa maniera la “stella” che cessa la vita, muore, anche se a monte mantiene il pensiero di quello che pensava. Invece, chi rimane ancora nel cielo ha la possibilità di farsi guardare, di brillare, di esistere e di essere anche corteggiato da eventi naturali.
“La libertà di pensiero è anche l’arte di esprimere un concetto che a volte è soppresso da alcune leggi, società e dittature dove pensare e esprimersi non è ammesso specie in ambito religioso. La libertà di pensiero ci fa vagare verso altri orizzonti e dove le mete spaziano anche con sviluppi scientifici e ricostruzione fatti. Si pensi che la libertà di pensiero è uno dei diritti fondamentali dell’uomo”.
Giorgio Gaber – E Pensare che c’era il pensiero
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Rosa Santoro