Purtroppo il periodo dell’adolescenza è un particolare periodo della propria vita e se si è genitori a volte servono gli strumenti necessari per il controllo dell’eventuale figlio minore.
Non possiamo fare tutto da soli sia per mancanza di tempo sia per avere un quadro completo della vita adolescenziale dei propri figli senza destare sospetti.
Come faccio a scoprire cosa fa mio figlio quando non è in casa?
La tua prole è ormai nel pieno dell’adolescenza: Esce sempre più spesso, torna sempre più tardi e conosce persone nuove ogni giorno. Sei preoccupato/a? Una delle persone che frequenta tuo figlio non ti convince? Non riesci mai a capire dove va quando esce?
Le preoccupazioni di un genitore in questo periodo della vita dei figli è normale, questi ultimi, arrivati ad un certo punto della loro fase adolescenziale cercano sempre più indipendenza e nuove esperienza e sensazioni.
Nel caso in cui i tuoi ragazzi “eccedano” nel farti sospettare qualche cosa, forse è il caso di agire finché si è in tempo, ma come?
Quali soluzioni adottare?
Esistono sicuramente diversi modi per controllare tuo figlio o tua figlia, di seguito un breve elenco dei metodi più “famosi”.
Se invece sei quasi certo/certa che tuo figlio/figlia commetta delle brutte azioni, rivolgiti immediatamente alle forze dell’ordine.
- Dialogo: Prova a dialogare di più con la tua prole, a volte potrebbe essere il metodo più semplice e meno invasivo; tra una parola e un’altra potrebbe porre fine ai tuoi sospetti oppure “confessare” quello che sospetti
- Pedinamento: Prova a seguirlo e vedere dove va, chi frequenta e cosa fa quando non è in casa; Questo potrebbe confermare oppure porre fine a tuoi sospetti e permetterti di agire in funzione di ciò che vedi
- Investigatore privato a Bologna: Prova a rivolgerti ad un’Agenzia Investigativa, un team di esperti ti metterà nelle mani di un Investigatore Privato Bologna che provvederà a pedinare tuo figlio, “hackerare” i suoi profili social e i suoi dispositivi elettronici connessi ad internet; anche in questo caso, questo metodo potrebbe mettere fine ai tuoi dubbi oppure confermare i tuoi sospetti
Questi sono ovviamente solo alcuni dei metodi più “famosi” per controllare i giovani membri della tua famiglia, se pensi che tuo figlio o tua figlia sia in pericolo, rivolgiti immediatamente alle autorità competenti.
Il giorno mer 14 ott 2020 alle ore 18:55 RomaWebLab Design & Web <romaweblab@gmail.com> ha scritto:
ARTICOLO PER
tgyou24.it
TITOLO
L’uso del GPS nelle Investigazioni
TESTO HTML
TITOLO: Il GPS per le indagini investigative
In che modo l’innovazione tecnologica dell’ultimo ventennio ha cambiato il modo di fare indagini? Cosa comporta l’utilizzo del GPS nell’attività di ogni Agenzia investigativa? Scoprilo in questo post, in cui analizziamo gli elementi introduttivi della localizzazione satellitare.
Tecnologia e investigazioni: il GPS e la localizzazione satellitare
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rivoluzione in ambito investigativo legata all’introduzione del GPS e della localizzazione satellitare in fase di indagine. Strumenti e modalità operative sono cambiate, così come il modus operandi dell’investigatore privato. L’evoluzione più significativa ha coinvolto il pedinamento della persona indagata al fine di scoprire attività criminose e individuare soggetti terzi colti sul fatto.
Come lavora oggi l’Investigatore privato Padova?
Dal pedinamento classico si è passati al pedinamento elettronico, ovvero all’operazione investigativa che fa uso del GPS per tracciare gli spostamenti della persona fisica. Si tratta di un cambiamento importante e che rende l’attività di ogni Investigatore Privato a Padova e la registrazione degli spostamenti più rapidi, ma soprattutto elimina la necessità di coinvolgere un agente di polizia giudiziaria.
Un ruolo fondamentale di questa innovazione nel mondo delle investigazioni e nel lavoro dell’Investigatore privato è svolto dal GPS o Global Positioning System, una tecnologia di largo impiego non solo in ambito giudiziario.
GPS per le indagini investigative: come funziona
Un sistema GPS permette la trasmissione di dati e informazioni, ma soprattutto individua la posizione della persona sulla superficie terrestre indicando latitudine e longitudine. Inoltre, si dimostra estremamente preciso nel monitorare la velocità e gli spostamenti. Dal sistema GPS base sono successivamente nati sistemi avanzati come Iridium, il Sistema Galileo e la localizzazione per i dispositivi portatili di ultima generazione.
L’investigatore privato trova beneficio dall’utilizzo del GPS per le attività di monitoraggio in tempo reale, ovvero in un momento contemporaneo all’azione di localizzazione. Ogni attività di localizzazione ex post determina, infatti, l’inquadramento dell’azione dell’investigatore privato come sequestro documentale secondo l’art. 265 c.p.p.
Tuttavia è bene ricordare come ad oggi non esistano disposizione che disciplinano l’uso del GPS all’interno dell’attività investigativa e l’unico strumento da considerare sono i sedimentati approdi dottrinali e giurisprudenziali.
Attività investigativa con GPS: l’inquadramento giuridico
Il tema più rilevante quando si discute di tecnologia applicata alla Agenzia investigativa è l’inquadramento giuridico dei nuovi strumenti per effettuare indagini private. In particolare, quando si affronta il tema dell’uso del GPS nelle indagini è importante analizzare la natura giuridica e la normativa di riferimento.
Solo in questo modo si potrà conoscere la disciplina realmente applicabile tra quelle previste nell’ordinamento giuridico in vigore. Dal punto di vista procedimentale, ad esempio, il sistema GPS viene assimilato ad una attività ispettiva a cui si applica l’art.245 comma 1 c.p.p.
Sulla base di questa norma è necessario ricordare all’interessato che ha la “facoltà di farsi assistere da persona di fiducia”. Tuttavia, esplicitare l’indagine rende vana la natura occulta delle investigazioni effettuate con GPS, che vogliono verificare i comportamenti dell’indagato mentre è ignaro del fatto che ogni suo spostamento è monitorato.
Utilizzo del GPS: è permesso nelle indagini?
Senza dubbio l’investigatore privato può utilizzare i GPS nelle indagini, secondo quando disciplinato dal DM 1 dicembre 2010 n.269. Nel art. 5 comma 2, infatti, si legge che:
“per lo svolgimento delle attività di cui ai punti da a.I) (attività di indagine in ambito privato), a.II) (attività di indagine in ambito aziendale), a.III) (attività d’indagine in ambito commerciale) e a.IV) (attività di indagine in ambito assicurativo), i soggetti autorizzati possono, tra l’altro, svolgere, anche a mezzo di propri collaboratori segnalati ai sensi dell’art. 259 del Regolamento d’esecuzione TULPS: attività di osservazione statica e dinamica (c.d. pedinamento) anche a mezzo di strumenti elettronici (…)”.