I saluti sono affidati ad Ezio Martuscelli (Presidente Progetto Centola e Gruppo Mingardo/Lambro/Cultura); il moderatore sarà Angelo Perriello (Pedagogista di Linguistica Teorica e Applicata). Gli interventi saranno di Bonaventura Di Bello (Formatore, autore del volume: “Intelligenza Artificiale per la scuola”); Massimo Rosamilia (Ricercatore in Telecomunicazioni, Università Federico II, Napoli); Luigi Leuzzi (Psichiatra); Pasquale Martucci (Sociologo).
“L’uomo pensa, esiste, dubita.
La macchina la si può accendere, spegnere, riaccendere”.
(Franco Ferrarotti, Macchina e uomo, Arcadia Edizioni, 2024, or. 1962)
L’Intelligenza Artificiale rappresenta oggi qualcosa che cambia le nostre consuetudini. Grazie alla crescente disponibilità di informazioni e allo sviluppo tecnologico, infatti, la macchina non ci consentirà soltanto di ottenere dei risultati attraverso l’elaborazione dei dati con cui viene alimentata e sulla base di una teoria sviluppata dall’uomo, ma renderà anche possibile estrarre il significato di questi dati e lo farà in completa autonomia.
Dunque, la persona non si troverà più di fronte ad una tecnologia che si limita a svolgere compiti e analizzare dati sulla base di istruzioni assegnate, ma ad un sistema che decide, determina ed estrae senso dai dati autonomamente.
È proprio l’autonomia decisionale della macchina che rappresenta l’elemento distintivo dell’Intelligenza Artificiale, e su questo terreno si stanno concentrando i principali interventi legislativi europei.
L’etica e l’Intelligenza Artificiale sono elementi determinanti per il successo e l’evoluzione dei processi di trasformazione digitale e per il progresso sociale ed economico del mondo.
L’etica è sia un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell’uomo in relazione agli altri, sia un criterio che permette di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male. È il comportamento umano: da éthos, non inteso come costume, consuetudine, abitudine, ma carattere, comportamento. Assegna ai comportamenti umani uno status deontologico e normativo, li distingue in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi.
Aristotele nell’Etica Nicomachea sosteneva:
“Ogni tecnica e ogni ricerca, come pure ogni azione e ogni scelta, tendono a un qualche bene, come sembra; perciò il bene è stato giustamente definito come ciò a cui tutto tende”.