Il mercato immobiliare italiano conferma il proprio trend di crescita anche nel primo trimestre del 2025, consolidando la ripresa avviata già negli ultimi mesi del 2024. Secondo i dati elaborati da KTS Finance e basati sulle informazioni ufficiali dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite residenziali sono aumentate dell’11,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo quota 172.048 transazioni.
Questo risultato sottolinea un mercato vivace e in netta ripresa, trainato da una domanda crescente e da un clima di fiducia che torna a permeare famiglie e investitori dopo anni di incertezze.
Le grandi città protagoniste della ripresa
La crescita non è omogenea, ma interessa soprattutto le principali aree metropolitane italiane. Roma si conferma la città più dinamica, con un aumento delle compravendite del 10,7%, pari a 8.528 unità. La capitale continua a rappresentare un polo attrattivo per residenze, attività commerciali e cultura.
Milano, fulcro economico e finanziario, segna una crescita del 7,1% con 5.505 compravendite, sostenuta soprattutto dalla domanda di immobili di fascia medio-alta e nuove costruzioni.
Notevole è la performance di Genova e Torino, entrambe con incrementi a doppia cifra: Genova registra un +13,5% con 2.155 transazioni, mentre Torino sale del 12,2%, con 3.583 unità vendute. Questi dati, come evidenziato da KTS Finance, indicano una ritrovata vitalità anche in mercati storicamente meno al centro dell’attenzione.
Unica eccezione tra le grandi città è Firenze, che mostra un calo del 6,2%, con circa 1.067 transazioni in meno rispetto al primo trimestre 2024. Le cause sono da ricercare in una domanda più selettiva e nella scarsità di nuove offerte immobiliari.
Anche altre città importanti come Bologna (+9,3%), Napoli (+6,1%) e Palermo (+8,98%) confermano la crescita diffusa nel settore.
BCE, mutui più accessibili e clima di fiducia: i motori della crescita
Secondo KTS Finance, un fattore chiave nella ripresa del mercato è stato l’intervento della Banca Centrale Europea, che ha ridotto i tassi d’interesse, invertendo la precedente politica restrittiva. Questo ha reso più convenienti i mutui a lungo termine, diminuendo le rate mensili e favorendo così la decisione di acquisto per molte famiglie.
La quota di compravendite finanziate tramite mutuo ha raggiunto il 45,8%, avvicinandosi rapidamente alla soglia storica del 50%. Un segnale chiaro di una domanda di finanziamenti in crescita, con un aumento di oltre il 20% rispetto al primo trimestre 2024.
“L’ottimismo degli acquirenti è tornato – commenta Giuseppe Crupi, AD di Abitare Co. – e questo riflette una fiducia più solida nelle prospettive economiche del Paese, supportata da un’inflazione più contenuta e da mercati finanziari più stabili.”
Le sfide ancora da superare
Nonostante i segnali positivi, KTS Finance sottolinea alcune criticità strutturali che potrebbero frenare il ritmo di crescita. In particolare, la qualità spesso insufficiente del patrimonio immobiliare esistente, caratterizzato da edifici datati e poco efficienti, e la carenza cronica di nuove abitazioni, specialmente nelle grandi città, rischiano di creare uno squilibrio tra domanda e offerta.
Questa situazione, se non affrontata con adeguati interventi pubblici e privati – come la rigenerazione urbana e gli incentivi per nuove costruzioni – potrebbe rappresentare un limite significativo per il consolidamento della ripresa.
Prospettive per il futuro
Il primo trimestre 2025 si configura quindi come una svolta per il mercato immobiliare italiano, con segnali chiari di ripresa e una domanda in crescita sostenuta da condizioni finanziarie più favorevoli e da un miglior clima di fiducia.
Tuttavia, per trasformare questo slancio in un’espansione duratura e stabile, sarà indispensabile un’attenzione costante alle criticità strutturali, in particolare riguardo alla qualità e quantità dell’offerta immobiliare.
Come evidenziato da KTS Finance, solo attraverso azioni coordinate e mirate sarà possibile sostenere una crescita solida e fare del settore immobiliare un motore trainante per l’economia italiana nei prossimi anni.