di Gennaro Savio
Forio, uno dei sei comuni dell’isola d’Ischia, è stato tra i protagonisti di “Il sapere è di tutti – Una lezione in piazza”, l’iniziativa culturale nazionale promossa dall’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma che in contemporanea si è tenuta in oltre venti città italiane. Oltre venti città che per un giorno da nord a sud sono state unite da un unico filo conduttore: quello di rendere il sapere un bene condiviso, accessibile a chiunque attraverso lezioni pubbliche in presenza, aperte a tutti, che hanno trasformato le piazze cittadine in luoghi di dialogo, incontro e riflessione anche sulle curiose questioni linguistiche legate, nello specifico, al dialetto foriano, alle differenze che ci sono tra i vari dialetti dell’isola d’Ischia e alle identità locali che possono rappresentare un motore per lo sviluppo turistico del territorio come ha spiegato Il Prof. Luca Alfieri, Professore Associato di Glottologia e Linguistica presso l’Università Marconi di Roma. “Stamattina qui – ha affermato il Prof. Alfieri – abbiamo tenuto una splendida lezione in piazza sul dialetto ischitano e sulle identità locali anche come motore dello sviluppo turistico. A noi di UniMarconi ci fa molto piacere di essere qui e di poter mantenere il legame sempre più stretto col territorio da cui veniamo.”
La Dott.ssa Rosella Franzolin Vicepresidente dell’Associazione Alumni UniMarconi ha sottolineato l’importanza di portare la cultura in piazza tra la gente. “L’UniMarconi – ha dichiarato la Dott.ssa Franzolin – è la prima Università digitale nata in Italia e al centro mettiamo i nostri studenti coinvolgendoli in tantissime iniziative culturali. L’importante è seguire la cultura. Cultura che oggi abbiamo messo in piazza.”
Infine Gaetano Maschio e Luigi Castaldi ci hanno donato uno scambio di battute in dialetto rigorosamente foriano riportandoci indietro nel tempo alla Forio dei secoli scorsi. Un breve dialogo in cui i due prima si danno appuntamento in cantina per un incontro mangereccio e poi ricordano un passo della Scenetta di vita contadina scritta dal grande poeta e scultore foriano Giovanni Verde, “‘Nzàurete”, in cui il Verde consiglia ad un giovane che ha deciso di sposarsi di prendere consiglio da lui se non vuole incorrere in problemi.
Si tratta di un dialogo semmai incomprensibile a chi non conosce il foriano, ma che sicuramente dà il senso della bellezza e della musicalità di questa lingua che rappresenta la nostra storia: “Quanne gh’ homme se ‘ncapraicce ca vo maette pagghia sautte, si un bo’ scì cu gh’ osse rautte pe cunsigghie ha venì ccà!”