Una nuova analisi di LiveCareer Italia conferma una realtà sempre più evidente per chi cerca lavoro: i periodi di inattività non sono più l’eccezione, ma la nuova normalità del mondo professionale.
Il Rapporto sui gap di carriera in Italia nasce dall’analisi di oltre 7 milioni di CV italiani creati sulla piattaforma LiveCareer tra il 2020 e il 2025. I risultati mostrano come stiano cambiando i percorsi professionali: sempre più persone scelgono di concedersi una pausa dal lavoro, che sia di un mese o di periodi più lunghi.
Risultati chiave
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I gap di carriera prolungati sono sempre più diffusi
Nel 2025, quasi un terzo dei CV in Italia (32%) presenta un’interruzione di almeno un anno. Questo dato, in lieve crescita rispetto al 2022, sottolinea le difficoltà legate alla disoccupazione di lunga durata, all’assistenza familiare o alla riqualificazione professionale.
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In crescita le pause brevi
I gap inferiori a un mese compaiono nella metà dei CV con interruzioni. Questo suggerisce un mercato del lavoro sempre più dinamico, dove frequenti cambi di impiego e lavoro flessibile stanno ridisegnando i percorsi professionali.
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Crescono i gap più lunghi (oltre 6 mesi)
Il 39% dei professionisti indica un’interruzione di 6 mesi o più, riflettendo un graduale superamento della norma che imponeva un’occupazione ininterrotta.
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Meno lavoratori con percorsi di carriera ininterrotti
Nel 2025 solo la metà dei lavoratori italiani presenta un curriculum senza interruzioni. La percentuale è in costante calo rispetto agli anni precedenti (51% nel 2022, 61% nel 2020), segno che i percorsi professionali tradizionali e lineari stanno lasciando spazio a carriere sempre più articolate e discontinue.
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Gli effetti della pandemia persistono
Il rapporto evidenzia che i gap di carriera di lunga durata hanno raggiunto il loro picco nel 2025. Sebbene i numeri si siano leggermente ridotti nel 2024, le conseguenze del COVID-19 continuano a pesare sulle abitudini lavorative e sulla stabilità occupazionale.
Le conseguenze per il futuro delle assunzioni
“I periodi di pausa nella carriera sono ormai una realtà consolidata nel mondo del lavoro di oggi”, afferma Jasmine Escalera, esperta di carriera per LiveCareer. “I datori di lavoro dovrebbero superare i vecchi pregiudizi. Queste pause spesso riflettono crescita personale, acquisizione di nuove competenze o cambi di vita necessari, non una mancanza di ambizione o capacità”
Consigli per chi cerca lavoro in Italia
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Sii trasparente: Spiega il tuo gap con sicurezza, in modo chiaro e conciso, sia nel CV che durante un colloquio.
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Valorizza il tempo di inattività: Evidenzia le esperienze fatte durante questo periodo, dalla libera professione all’assistenza familiare o alla formazione, e come abbiano arricchito le tue competenze.
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Cambia la prospettiva: Inquadra la tua pausa non come una semplice sosta, ma come un’opportunità di crescita e di sviluppo personale.
Indicazioni per i datori di lavoro
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Rivedi le pratiche di selezione: I filtri che penalizzano i buchi nei CV sono ormai obsoleti, dato che solo la metà dei candidati ha un percorso professionale ininterrotto.
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Concentrati su competenze e potenziale: I periodi di inattività sono spesso un indicatore di competenze trasversali come resilienza, adattabilità e motivazione.
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Promuovi un recruiting inclusivo: Valorizzare percorsi di carriera diversi aiuta ad attrarre i migliori talenti e a costruire una forza lavoro più dinamica.