Ben 10 trilioni di dollari, dei 19 già stanziati in capitale di investimento per finanziare la transizione climatica fino al 2030, non hanno ancora la copertura assicurativa di cui hanno bisogno. All’obiettivo del 2030 mancano soltanto sei anni: il fattore assicurazione a questo punto è cruciale per mitigare il rischio finanziario, sbloccando i finanziamenti – e riducendone il costo – con il risultato di accelerare la transizione climatica. Questo ruolo “abilitante” dell’assicurazione è al centro del whitepaper “The Great Enabler” realizzato da Howden, broker assicurativo globale con 850 persone in Italia e 23 uffici, e Boston Consulting Group, una delle maggiori società di consulenza strategica a livello internazionale.
Le 6 soluzioni
Il documento propone sei soluzioni assicurative ad alto impatto che richiedono una collaborazione tra decisori politici, aziende e assicuratori:
- collaborazione su un insieme prioritario di accordi incentrati su temi specifici per accelerare i vantaggi dell’assicurazione;
- meccanismi assicurativi misti per espandere la capacità di protezione;
- soluzioni assicurative pluriennali per progetti a lungo termine;
- scalabilità dell’assicurazione per tecnologie pulite attraverso la collaborazione internazionale;
- governance e riforme legali per rafforzare i quadri assicurativi;
- modelli di rischio basati sui dati.
Le soluzioni sviluppate dagli assicuratori per favorire e accelerare la transizione climatica sono in gran parte sconosciute a finanziatori, sviluppatori di progetti, aziende e governi. Anche a Baku, dove dall’11 al 23 novembre scorsi si è tenuta la COP 29, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici, la finanza per il clima è stata in cima all’agenda dei lavori, tanto che l’evento è stato definito “Finance COP”; ma il ruolo fondamentale delle assicurazioni è rimasto quasi completamente in ombra nei colloqui strategici.
Esiste in generale la tendenza a coinvolgere gli assicuratori soltanto in una fase avanzata del ciclo dei progetti, che ancora di più nel caso del clima farebbe perdere opportunità di miglioramento della certezza degli investimenti e di riduzione anticipata del rischio. “Eppure per tutti i grandi cambiamenti economici della storia, come lo sviluppo del commercio marittimo, la rivoluzione industriale o l’elettrificazione delle città – sottolinea Ottorino Capparelli, direttore del settore Risk & Compliance di Howden Consulting – le soluzioni assicurative studiate nel tempo hanno favorito gli investimenti, fornendo le coperture per i macchinari e le nuove tecnologie di produzione. Una funzione di volano che le assicurazioni possono avere anche oggi per gli investimenti richiesti dal cambiamento climatico”.
Con le sei proposte, il white paper di Howden e BCG identifica le opportunità per le aziende di interagire con il settore assicurativo per sfruttare per tempo il potenziale dell’assicurazione per la transizione climatica al fine di ridurre il rischio finanziario, mobilitare il capitale, ottimizzare le prestazioni operative e di progetto, implementare politiche pubbliche ed espandere il mercato.
IL GRUPPO HOWDEN
Howden è un gruppo assicurativo leader a livello mondiale che ha come fulcro l’azionariato dei dipendenti. Fondato nel 1994, offre servizi e soluzioni di brokeraggio assicurativo, riassicurazione e sottoscrizione a clienti che vanno dai privati alle più grandi multinazionali.
Il Gruppo opera in 55 paesi nel mondo, impiegando 19.000 persone e gestendo 42 miliardi di dollari di premi. In Italia la società è nata nell’aprile 2021 e ha avuto una rapidissima crescita anche grazie all’acquisizione di importanti broker nazionali. Ad oggi rappresenta il terzo broker nazionale con 850 persone, una presenza in 22 città con 23 uffici e un fatturato pro-forma di 130 milioni di euro.