Di seguito la lettera inviata in data 9 luglio al Sindaco di Nova Siri, Dott. Antonio Mele, a seguito dell’improvvisa cancellazione del concerto di Gegè Telesforo il 9 agosto p.v., all’interno del cartellone estivo del Gezziamoci, in Basilicata.
Egregio Signor Sindaco,
dopo aver tentato inutilmente di parlarle a telefono, abbiamo deciso di scriverle questa lettera per manifestarle tutto il disappunto di Onyx. Il motivo, forse lo intuirà, è l’annullamento del concerto di Gegè Telesforo & Big Mama Legacy, programmato il 9 agosto a Nova Siri, senza peraltro che ci sia stata fornita alcuna giustificazione. Nella storia quarantennale della nostra associazione culturale, l’Onyx Jazz Club, non era mai accaduto nulla del genere.
L’impegno della sua Amministrazione, comunicato dall’assessore alla Cultura uscente, era coinciso con l’ingresso di Nova Siri nella Rete Culturale del Gezziamoci, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64/2025 del 26/05/2025, rete alla quale aderiscono già 25 Comuni lucani.
Tanto era bastato – ed è giusto che basti – per avviare la macchina organizzativa e gli impegni con gli artisti; la formalizzazione amministrativa, come lei ben sa, arriva sempre dopo l’espressione della volontà politica.
Ma dall’Assessore entrante ci è stato improvvisamente riferito che non risultava esserci alcun accordo sottoscritto, cosa che noi le confermiamo, perché – ahinoi – alla sottoscrizione del protocollo di adesione alla rete non era ancora seguito la formalizzazione dell’impegno economico relativo al concerto. Eppure, ci permettiamo di evidenziarle, in politica come nella cultura, la parola data vale quanto un atto.
Non mantenere un impegno senza che ve ne sia una ragione esplicita mette in discussione i principi di civile convivenza e rispetto reciproco.
A tutt’oggi ci sono ignote le ragioni della disdetta, ma qualunque sia il problema, ci sfugge il motivo per cui debba essere inspiegabilmente scaricato sulla nostra comunità associativa e, soprattutto, su un artista di grande levatura nel campo del jazz e della divulgazione di questo genere musicale. Siamo anche certi che il concerto di Gegè Telesforo, considerata la sua popolarità, avrebbe costituito una attrazione per l’intero arco ionico lucano e forse calabrese in una stagione estiva che ha necessità di essere promossa attraverso diversi canali, compreso quello degli spettacoli e della cultura. Lo spiacevole episodio ci ripropone l’immagine di una terra, dove Cristo è ancora fermo a Eboli, metafora che pensavamo appartenere al passato.
La decisione della sua Amministrazione di cancellare immotivatamente il concerto, oltre a rappresentare una caduta di stile che Nova Siri non meritava, è da interpretare come una mancanza di rispetto nei confronti di una associazione come la nostra, che opera senza scopo di lucro, che fa della promozione del jazz la sua ragione fondativa, che agisce, nonostante le difficoltà di contesto, da sempre quale punto di riferimento culturale per giovani e no.
Siamo sinceramente irritati e mortificati, soprattutto per il danno di immagine che ne deriverà per tutta la regione a causa della disdetta e per lo sgarbo riservato all’artista e alla sua band che non ha mai nascosto di avere nel cuore Matera e la Basilicata.
Noi volontari dell’Onyx non siamo impresari, non vendiamo spettacoli, non piazziamo cartelloni e concerti a destra e a manca. Siamo interessati soltanto alla crescita culturale del nostro territorio e in funzione di questo obiettivo costruiamo percorsi che possano coniugare l’ascolto del jazz e di altri generi musicali con l’interesse delle comunità a vivere momenti di integrazione, di inclusione, di socializzazione. In altre parole, a vivere meglio. Ciò risponde al nostro imperativo, promuovere benessere culturale. Venuto meno il presupposto, e forse il rapporto di fiducia, per avviare questo percorso ci vediamo costretti a restituirle il protocollo di intesa che comportava l’adesione di Nova Siri alla Rete culturale dell’Onyx. A noi non resta che confidare in un pronto e ragionevole ripensamento della sua Amministrazione per riprendere in futuro il percorso comune su nuove basi, all’insegna del rispetto reciproco e della fiducia.