Il bonus trasporti, già in vigore nell’anno 2022, è stato riconfermato anche per quest’anno con alcune differenze. E’ una misura destinata a studenti e lavoratori con reddito inferiore a 20.000 euro per compensare le spese per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto sia pubblico locale, regionale e interregionale o di trasporto ferroviario nazionale. Tale compensazione può coprire fino al 100% della spesa sostenuta entro un limite massimo di 60 euro a persona. Nel 2023 è stata ridotta la platea di utilizzatori in quanto si è abbassato il limite di reddito.
A chi spetta
Nel 2023 il bonus trasporti può essere richiesto da chi, nel 2022, ha avuto un reddito lordo annuo di massimo 20.000 euro. Tale limite comprende non solo i redditi da lavoro o da pensione ma anche gli affitti di immobili. La soglia di reddito fa riferimento alla singola persona richiedente e non va fatta a nucleo familiare. Chi è interessato dovrà inviare la domanda solo per se stesso o eventualmente per figlio minorenne. Nel caso di figli maggiorenni, dovranno presentare da soli la domanda sempre con un reddito 2022 inferiore a 20.000 euro. Essendo una domanda personale non è richiesta la presentazione di ISEE ma sarà sufficiente un’autocertificazione.
Come fare domanda
La richiesta è semplice e va eseguita completamente online. Ci si deve collegare al portale creato dal Ministero, accedere con le proprie credenziali SPID e compilare un modulo che chiederà le seguenti informazioni:
- Nome, Cognome, Codice Fiscale del beneficiario (in caso di minore, il richiedente deve attestare che il beneficiario è completamente a suo carico.
- Il reddito lordo del beneficiario conseguito nel 2022 non deve superare i 20.000 euro.
- Gestore servizio trasporto pubblico che va selezionato con menù a tendina.
- L’importo della spesa prevista con un massimo di 60 euro.
Il buono viene emesso automaticamente, in formato pdf, dal portale e scaricabile sul proprio dispositivo. Tale file conterrà oltre al codice fiscale, all’importo e alla data di emissione e scadenza anche il codice identificativo univoco. Il buono è quindi nominativo e non è possibile cederlo, nemmeno ai membri della famiglia.
Come utilizzarlo
Per sfruttare il contributo, il beneficiario deve presentare al gestore di servizi di trasporto pubblico, il buono entro un mese dal momento in cui è stato emesso. Il gestore ha la facoltà di andare sul portale del Ministero per verificarne la veridicità. Se, per qualsiasi motivo non si dovesse usare, verrà annullato e si dovrà attendere il mese successivo per presentare un’altra domanda.