Elaborazione dati, stoccaggio e smart working in modalità non solo locale ma interconnessa, sempre aggiornata e ad alte prestazioni. Il cloud computing è il nuovo paradigma di diffusione e di erogazione attraverso la rete di tantissimi servizi IT. Gli eccellenti standard di sicurezza, l’elaborazione continua in real time e la decentralizzazione sono solo alcuni dei suoi punti di forza. Secondo la definizione del National Institute of Standard and Technology dell’US Department of Commerce il cloud computing è l’insieme dei servizi di Information and Communication Tecnology (ICT) erogati in self-service e accessibili on demand da diversi utenti. Le sue principali caratteristiche sono l’erogazione flessibile e scalabile con il rispettivo pagamento a consumo. Per un’azienda significa poter accedere a diversi servizi informatici senza dover ricorrere a investimenti diretti nell’acquisto di software o di hardware adeguato. Il tutto diventa accessibile via web al costo di uno o più abbonamenti personalizzabili. Il vantaggio non è da poco visto che tutto ciò che riguarda la gestione software viene inglobata nel costo di accesso e il relativo onere è a carico del fornitore del servizio. Non solo stoccaggio di dati in cloud ma veri e propri sistemi sempre accessibili, perfettamente aggiornati e configurabili in remoto grazie al concetto di architettura distribuita. Ricorrere al mondo innovativo della nuvola per le aziende italiane non è una moda passeggera ma una prassi ormai consolidata e in costante crescita. Negli ultimi anni il numero di imprese che ricorrono a questa modalità di erogazione dei servizi IT è notevolmente aumentata facendo diventare il cloud computing un asset strategico nella gestione aziendale.
Il cloud computing: perché ricorrere alla nuvola è una strategia vincente
Avere un fornitore esterno, qualificato e certificato che permette l’accesso diretto ai propri servizi significa non dover ricorrere se non in modo marginale all’acquisto e alla manutenzione. Lo sviluppo tecnologico del software ha dato alla luce programmi sempre più performanti e complessi il cui utilizzo da una parte agevola grandemente l’utente ma impone il costante aggiornamento dell’hardware. Computer con processori a basse velocità di elaborazione dati, hard disk poco capienti o a tecnologia obsoleta e bassa quantità di RAM impongono l’aggiornamento ormai a cadenza annuale dei dispositivi elettronici. Grazie al cloud non è necessario cambiare pc ogni anno ma si sposta il problema hardware al fornitore del servizio. L’unica preoccupazione rimane nell’avere una rete internet efficiente e una potenza di calcolo adeguata. L’agilità e la flessibilità sono punti chiave del cloud computing poiché rende l’azienda aperta e ricettiva ai cambiamenti del mercato grazie all’aggiornamento continuo degli strumenti IT. Il cloud Provider diventa l’unico interlocutore in tempo reale che permette di ridurre in modo drastico i costi e i tempi della manutenzione hardware e software. Tradotto in poche parole significa non dover più pagare per i costi di installazione, manutenzione diretta e dover avere sempre macchine adatte ai nuovi tipi di programmi. Meno spese, meno risorse da allocare, nessuna interruzione dei servizi e maggiore sostenibilità nel tempo. Il fornitore cloud ha tutto l’interesse a fornire servizi altamente performanti capaci di garantire la completa sicurezza e la necessaria affidabilità senza gravare l’utente finale con attività al lui normalmente estranee.
Le aziende italiane amano il cloud: l’Italia è al quarto posto in Europa per numero di contratti attivi
Di fronte a Francia e Germania l’Italia conferma il suo amore per i servizi cloud. La possibilità concreta di avere accesso ai diversi servizi IT senza dover costruire e progettare la propria architettura harware e softwaare è un aspetto sentito come strategico da molte aziende italiane. Da uno studio condotto da Eurostat, il dipartimento di statistica dell’Unione Europea, emerge un quadro piuttosto dinamico. Dopo il trend di crescita che ha visto nel quadriennio 2016-2020 il raddoppio del numero di aziende europee che ricorrono in modo costante al cloud, il dato italiano conferma un ulteriore consolidamento. In Italia si stima che almeno il 60% delle aziende ha in attivo almeno un contratto con un fornitore di servizi in cloud. Un dato quasi doppio rispetto alla media europea del 36% e molto vicino a paesi di forte tradizione tecnologica come Finlandia, Svezia e Danimarca. I servizi maggiormente richiesti dalle aziende italiane sono i sistemi di gestione delle email, l’archiviazione dei file, gli applicativi di tipo gestionale e l’outsourcing dei database. Usare applicativi in cloud per la gestione finanziaria e i servizi di customer client (CRM) è considerato vantaggioso dalla maggior parte delle aziende che hanno almeno un contratto attivato. Circa un quarto di queste reputa estremamente utile ricorrere al cloud per accedere ad adeguate potenze di calcolo necessarie per i propri software.
Scegliere il tipo di cloud piu adatto alla nostra azienda: IaaS, PaaS o SaaS?
Quando si ricorre ai servizi in cloud bisogna comprendere chiaramente quali tipologie di servizi sono necessarie e la loro rispettiva modalità di erogazione. Non tutti i servizi di cloud sono uguali ma al crescere delle esigenze aziendali può aumentare la complessità e la modularità del sistema. Un primo livello di offerta sono i servizi di tipo IaaS (Infrastructure as a Service). In questo caso il provider fornisce l’hardware in modalità virtuale. Sono ambienti generalmente usati da programmatori esperti e spesso rappresentano un primo livello di accesso ad uno o più servizi cloud che molto probabilmente porteranno la successiva attivazione di altre modalità evolute o prodotti specifici. Il cloud di tipo PaaS (Platform as a service) invece permette di avere a disposizione una piattaforma pre-configurata e ottimizzata per l’erogazione dei servizi. Il cliente deve provvedere alla gestione diretta di alcuni strumenti mentre il provider fornisce l’intera infrastruttura. Un tipico esempio è rappresentato dai sistemi di programmazione software dove l’utente deve installare il sistema operativo e l’ambiente di sviluppo. In questo caso i programmatori non hanno l’onere dei costi di hardware e manutenzione. Il cloud di tipo PaaS è molo vantaggioso anche nei sistemi di gestione dei data base, nel business process management e nei sistemi di sicurezza. I sistemi cloud di tipo SaaS (Software as a Service) sono caratterizzati da una maggiore completezza e complessità. Oltre comprendere le tipologie precedenti in questa configurazione si punta ad avere una completa virtualizzazione dell’hardware. Le diverse istanze possono essere attivate direttamente dagli amministratori di sistema senza bisogno di gestirne la struttura. In questo caso la fatturazione è generalmente valutata sul tempo di utilizzo al fine di garantire il massimo livello di flessibilità. Un ottimo esempio sono le piattaforme di gestione dei dati il cui accesso diventa personalizzabile e multicanale. Gli accessi possono essere differenziati a seconda della gerarchia aziendale, la potenza di calcolo e lo spazio di archiviazione sono a completa gestione del fornitore del servizio. Questa è la configurazione di servizi più facile da gestire e non prevede la necessità di avere grandi conoscenze informatiche. In genere i servizi SaaS sono i più richiesti proprio per la loro completezza e facilità di utilizzo.
Rimanere competitivi in tempi di lockdown grazie ai servizi cloud
Non solo le grandi aziende, in genere fruitori di grandi servizi IT customizzati, ma anche le piccole e le medie realtà vedono nella nuvola una occasione per crescere. In tempi complessi dove la pandemia di Covid-19 rende complicati gli spostamenti occorre trovare metodi nuovi per gestire perfettamente il lavoro e le informazioni via web. Ricorrere ai servizi cloud è stata una scelta vincente per molte aziende locali che devono tutt’ora tenere conto delle problematiche causate dai continui lockdown. Il telelavoro in certi casi è diventato un obbligo e la definizione di un’adeguata postazione di smart working per molti lavoratori è diventata una realtà. Grazie ad un adeguata conoscenza dei dispositivi cloud e ad una alta professionalità dimostrata dai diversi provider è stato dimostrato sul campo che è possibile mantenere alta la produttività senza ricorrere alla classica postazione in ufficio. Liberi professionisti, micro imprese locali e piccole realtà economiche hanno fatto notevoli sforzi accettando di buon grado il lavoro a distanza reso più facile, sicuro e performante dai servizi IT della nuvola. Una ricchezza che non sarà cancellata dal ritorno alla normalità post-pandemia ma che darà il via ad un cambio di paradigma centrato sulla qualità dei servizi. Per molte aziende la possibilità di ridurre notevolmente i costi non solo dell’hardware ma anche di grossi uffici e postazioni fisse sta diventando un’esigenza sempre più sentita. Diversi studi confermano che il lavoro agile incide in modo positivo su molti lavoratori e porta rapidamente ad un incremento di produttività. Avere servizi in cloud che garantiscono sicurezza e affidabilità nel caso del lavoro a distanza rappresenta un valore aggiunto notevole per molte aziende.
Le nuove frontiere del cloud computing: smart working, sanità e servizi integrati
Il mondo dei servizi IT ha visto in questi ultimi anni un notevole sviluppo stimolato dalla crescente esigenza di gestire ed elaborare dati in maniera veloce, sicura ed intuitiva. La crisi indotta dalla pandemia di Covid 19 ha imposto un notevole cambio di prospettiva e ha impostato nuove direzioni al modo di concepire il lavoro. In questo contesto in costante mutamento i nuovi servizi di rete in 5G consentiranno di integrare tra loro aspetti quali la realtà virtuale, l’automazione e il monitoraggio, i servizi ad alte prestazioni, l’intrattenimento e la modellazione informatizzata. Anche la progressiva diffusione delle criptovalute e delle transazioni su blockchain contribuiranno ad aumentare l’interesse in servizi di rete sempre più, stabili, connessi e performanti. Smart working, servizi integrati e sanità saranno sicuramente i prossimi campi di diffusione e di sviluppo dei servizi IT e conseguentemente ricorrere ai servizi di cloud computing sarà un’esigenza sempre più sentita dalla maggior parte delle imprese italiane.