La seconda edizione di Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e sostenuto dalla Fondazione Arte CRT, ente “art oriented” della Fondazione CRT, si conclude con l’inaugurazione dell’opera site-specific Abetare (un giorno a scuola), 2025. Disegni e scarabocchi dei banchi delle scuole di Dogliani e dei Balcani dell’artista kosovaro Petrit Halilaj.
L’inaugurazione al pubblico dell’opera si terrà domenica 5 ottobre alle ore 11.30 alla presenza dell’artista Petrit Halilaj, della curatrice Marta Papini e di istituzioni e autorità, con un’introduzione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente della Fondazione Arte CRT), Mauro Gola (Presidente della Fondazione CRC) e Claudio Raviola (Sindaco del Comune di Dogliani). Dopo un welcome coffee offerto all’attigua azienda agricola di Marco Zabaldano, la giornata proseguirà con l’inaugurazione della mostra Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia presso la Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia, Belvedere di Dogliani; rinfresco offerto presso la Sala Polifunzionale di Dogliani.
“Con Radis portiamo l’arte fuori dai musei e dentro la vita delle persone, in dialogo con i territori e le comunità. Crediamo che la cultura, quando diventa accessibile e condivisa, sia una radice capace di generare coesione sociale, bellezza, sviluppo per il futuro” afferma la Presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi. “È questo il senso profondo di un progetto che non solo arricchisce il patrimonio artistico del Piemonte, ma rafforza anche i legami tra le persone e i luoghi”.
Affidata, come nella prima edizione di Radis, alla curatrice Marta Papini e in collaborazione con la Fondazione CRC, l’opera di questa seconda edizione, che si avvale del patrocinio della Regione Piemonte, è stata realizzata nella Borgata Valdibà, in un punto panoramico nel cuore delle Langhe, lungo la strada che conduce da Dogliani a Monforte d’Alba. In questo luogo, dove prima sorgeva una piccola scuola di borgata, un edificio di due piani in disuso dagli anni Settanta, l’artista ha creato un’opera che occupa lo spazio lasciato dalla vecchia scuola che al tempo stesso apre alla possibilità di ammirare il paesaggio circostante, prima nascosto dall’edificio.
L’installazione resterà di proprietà della Fondazione Arte CRT e sarà data in comodato al Comune di Dogliani.
“Siamo felici di inaugurare l’opera della seconda edizione di Radis, un progetto a cui la Fondazione Arte CRT dedica particolare attenzione e che ha l’obiettivo di lasciare una traccia significativa e duratura nel territorio di Dogliani e della nostra regione” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Arte CRT. “L’opera di Petrit Halilaj interpreta questo impegno: è un lavoro nato per connettere luoghi e comunità apparentemente distanti – le Langhe e i Balcani – avvicinati dal linguaggio comune dell’immaginario e della fantasia infantile. L’artista ha tradotto i disegni dei bambini e delle bambine, tracciati sui banchi di scuola, in una scultura permanente, capace di arricchire il paesaggio e di dialogare con la storia del luogo. Sono convinta che questa installazione saprà coniugare memoria e prospettiva, offrendo alla collettività un nuovo spazio di riflessione e di condivisione.”
Abetare (un giorno a scuola), 2025. Disegni e scarabocchi dei banchi delle scuole di Dogliani e dei Balcani è la prima opera permanente del progetto Abetare, da cui trae il titolo, una serie di opere che Halilaj porta avanti dal 2015, e dà forma alla casa stilizzata incisa su un banco da una bambina o da un bambino di una scuola di Dogliani. L’artista ha assemblato tubi di acciaio piegati e ritorti per riprodurre fedelmente il disegno, rendendo uno scarabocchio fugace un’opera scultorea e permanente. Come racconta il titolo, Halilaj ha dato vita a una nuova scuola immaginaria, popolata da creature, scritte e simboli provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani. L’opera è un crocevia di segni e figure di diverse aree geografiche, un incontro che diventa una celebrazione gioiosa dell’immaginazione e della fantasia, della libertà e del gioco di bambine e bambini di ogni luogo e di ogni tempo.
Iniziata nel 2015, Abetare parte dall’archiviazione dei disegni trovati sui banchi nella ex scuola di Runik (Kosovo), villaggio dove Halilaj è cresciuto. L’artista ha creato un archivio di disegni da cui attinge per creare sculture monumentali in acciaio o bronzo, ispirate all’immaginario infantile di aree geografiche ed epoche differenti, che nelle opere si sovrappongono in un linguaggio unitario. La serie Abetare è stata esposta in diverse importanti istituzioni, tra cui il tetto del Metropolitan Museum of Art di New York nel 2024, nell’ambito della Roof Garden Commission.
“I disegni dei bambini sono una porta verso la libertà” dichiara l’artista Petrit Halilaj. “Quando ho iniziato a esprimere i miei desideri e i miei pensieri, mi sono sempre sentito più a mio agio nel disegnare piuttosto che nel parlare. Disegnare era come respirare, persino come volare. Il processo di raccolta del materiale per le opere della serie Abetare comporta l’esame di un’enorme quantità di disegni, in particolare quelli lasciati dai bambini sui banchi di scuola che provengono dal Kosovo, dai Balcani e ora anche da Dogliani. Racchiudono verità che spesso gli adulti non riescono a esprimere. Sono crude, tenere e coraggiose, scintille d’inventiva e libertà. Mi ricordano che l’arte può essere una forma di sopravvivenza, ma anche di gioco.”
Gli scarabocchi sui banchi di scuola sono un gesto che accomuna le bambine e i bambini di ogni parte del mondo. Dal momento in cui riescono a tenere una matita in mano, il mondo è il loro foglio: porte, tavoli, pavimenti, cassetti. Chiunque può ricordare, scavando nella propria memoria, di aver disegnato sulla superficie verde acqua del proprio banco: una casetta stilizzata, le proprie iniziali, un sole sorridente, un lapidario CIAO. Non per vandalismo o trasgressione, ma per la necessità di appropriarsi di un oggetto – così quotidiano eppure così anonimo – e di lasciare una traccia del proprio passaggio, trasformando il banco nel testimone della propria esistenza nello spazio scolastico.
“Abetare (un giorno a scuola) di Petrit Halilaj è la seconda opera del programma di arte pubblica Radis,” dichiara la curatrice Marta Papini. “La prima – le masche di Giulia Cenci – aveva reso omaggio alle storie sedimentate nella radura del Chiot Rosa: storie di resistenza, paura, gioia, storie d’amore e odio, storie di animali e piante. L’opera di Petrit Halilaj ci dischiude un altro mondo di storie, quello dell’infanzia. Abetare (un giorno a scuola) è un inno alla libertà e all’immaginazione: una casa popolata da creature disegnate sui banchi di scuola delle Langhe e dei Balcani. Un incontro di culture che diventa una celebrazione gioiosa della fantasia e del gioco di bambine e bambini di ogni luogo e di ogni tempo.”
Sempre domenica 5 ottobre, insieme all’opera di Petrit Halilaj verrà inaugurata nella Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia di Dogliani la mostra Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia a cura di Marta Papini, che accoglierà opere dalle collezioni della Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, con l’intento di restituirle alla visione della collettività del territorio piemontese. Il riferimento al romanzo distopico di Octavia E. Butler La parabola del seminatore, il cui incipit dà il titolo alla mostra, è ispirato da Notes for recovery (hold) di Nolan Oswald Dennis, una delle opere in mostra. La mostra offre una riflessione sull’arte come strumento di speranza e di apertura verso il futuro, attraverso la selezione di opere di Marina Abramović, Sol Calero, Chiara Camoni, Bracha L. Ettinger, Dorothy Iannone e Nolan Oswald Dennis, che toccano questi temi declinandoli da molteplici prospettive.
“Per il secondo anno, grazie alla confermata collaborazione con Fondazione Arte CRT, il progetto Radis promuove in provincia di Cuneo un percorso d’arte pubblica inedito e di grande valore, capace di coinvolgere un artista internazionale e di attivare le comunità” commenta Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC. “A conferma del ruolo strategico che la bellezza può avere oggi, come forza generativa capace di sostenere lo sviluppo e la crescita dei nostri territori.”
Il progetto Radis, dal piemontese radis (radice), nasce per avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico esteso e interviene in contesti non convenzionali. Radis si articola in diverse azioni: la commissione opere di arte pubblica permanente, un programma educativo per le scuole curato da Feliz in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla, che proseguirà anche a opera già installata, la mostra e un public program con l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’inaugurazione dell’opera di Petrit Halilaj, un programma di valorizzazione delle opere di arte pubblica nella provincia di Cuneo, con un focus specifico sul progetto A Cielo Aperto di Fondazione CRC. Ideati da Barbara De Micheli, project manager e producer con consolidata esperienza nella gestione di progetti artistici e culturali, questi itinerari di scoperta delle opere diffuse sul territorio cuneese offrono al pubblico l’opportunità di esplorare un patrimonio artistico che si fonde con il paesaggio e le comunità locali e si concluderanno sabato 11 e domenica 12 ottobre: a Dogliani protagonista sarà proprio l’opera di Petrit Halilaj, con attività di mediazione culturale, laboratori e merenda per bambini in italiano e inglese; ad Alba, un incontro con le opere Alba di Valerio Berruti e Porta di Luce di Samuel Di Blasi; a Guarene, una passeggiata e conversazione intorno all’opera I Dormienti di Hilario Isola, in occasione dell’anniversario dei 23 giorni della città di Alba; infine, a Castagnito, incontro con l’opera Paesaggio in 565 giorni e 33 scalini di Victoria Stoian.
“È con grande orgoglio che il Comune di Dogliani ha accolto la seconda edizione di Radis, un progetto che coniuga e mette in dialogo l’energia dell’arte contemporanea e l’identità dei territori e delle comunità che li abitano” dichiara Claudio Raviola, sindaco di Dogliani. “L’intervento artistico di Petrit Halilaj ha permesso di dare una nuova visibilità e fruibilità turistica alla Borgata Valdibà, un’area significativa del nostro territorio, lungo la strada che collega Dogliani e Monforte; l’installazione rappresenta una ragione in più per percorrerla, inserendosi tra le numerose proposte di un turismo sostenibile, che preferisce i tempi più lenti della passeggiata o della pedalata. Tempi che permettono di osservare e vivere appieno il paesaggio, in una dimensione di totale contatto con la natura.”
Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrà opere nello spazio pubblico attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a creare un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.
Informazioni di servizio: per l’inaugurazione di domenica 5 ottobre è previsto un servizio di navetta gratuito fino a esaurimento posti tra Torino e Dogliani, con partenza da Porta Susa (c.so Bolzano 44, presso gli stalli degli autobus 11 e 13) alle ore 9.00 e ritorno alle ore 17.30, e tra Milano e Dogliani, con partenza da Piazzale Lodi alle ore 8.30, con ritorno alle ore 18.30, su prenotazione a info@fondazioneartecrt.it. Dalle ore 10.00 alle ore 14.00 saranno disponibili navette gratuite tra Dogliani (P.zza Luigi Einaudi) e la Borgata Valdibà. La strada per Borgata Valdibà sarà interdetta alle auto, si invita pertanto il pubblico a parcheggiare a Dogliani e utilizzare le navette a disposizione.
Per informazioni: www.radis-crt.it
La Fondazione Arte CRT, ente “art oriented” della Fondazione CRT e principalmente attiva sul territorio regionale e locale, celebra quest’anno i suoi venticinque anni di sostegno all’arte contemporanea. Dalla nascita, nel 2000, la Fondazione mette in campo azioni concrete volte a valorizzare talenti e ad arricchire il patrimonio culturale, e alimenta un’estesa collezione di opere d’arte contemporanea, diventata nel tempo tra le più prestigiose a livello nazionale e internazionale: oltre 950 opere realizzate da circa 330 artisti, per un investimento complessivo di circa 42 milioni di euro.
Fondazione CRT, nata nel 1991, è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Dalla sua costituzione ha erogato complessivamente più di 2 miliardi di euro per oltre 43.000 progetti dedicati ad arte, ricerca, formazione, welfare, ambiente e innovazione nel Nord Ovest. La Fondazione sperimenta anche interventi nella logica dell’impact investing e uno dei principali esempi a livello europeo è l’operazione di rigenerazione urbana delle OGR Torino, le ex Officine Grandi Riparazioni dei treni, che sono state riqualificate e riconvertite in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, la ricerca scientifica, tecnologica e industriale.
La Fondazione CRC, una delle maggiori Fondazioni di origine bancaria italiane, opera principalmente in provincia di Cuneo attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi in maniera diretta, grazie al partenariato con i soggetti attivi nei diversi campi. L’arte e la cultura rappresentano da sempre settori strategici per la sua azione: tra le iniziative promosse si segnalano, per l’arte pubblica, il progetto A Cielo Aperto, realizzato nel 2022 per celebrare i 30 anni di vita, e il Bando Distruzione. In parallelo, a partire dal 2017 la Fondazione ha incrementato la propria collezione d’arte anche grazie al progetto Coltivarte, che ha previsto l’acquisizione di opere contemporanee e la creazione di occasioni di fruizione pubblica.