Il suo trio ci racconta il Tempo attraverso il quale esplorare il mondo senza viaggiare ma assistendo ai suoi cambiamenti, anche quelli climatici, e trovare qualcosa che ci salverà.
Immaginate di poter esplorare il mondo senza viaggiare, ma restando fermi nello stesso punto per assistere ai suoi cambiamenti, al passare delle stagioni, ed anche all’imprevedibilità del clima che ci spinge a interrogarci e chiedere dove abbiamo sbagliato e a cercare qualcosa che possa salvarci. Marco Bardoscia quel qualcosa forse l’ha trovato. Il futuro, per lui, potrebbe essere rappresentato da un albero, simbolo di una Natura da soccorrere e proteggere, non da sottomettere. Questo è il mondo che il musicista farà conoscere al pubblico della 38ª edizione del Gezziamoci, il Jazz Festival della Basilicata, che ospita il concerto “The Future is a Tree” in programma a Matera venerdì 17 ottobre, alle 21, a Casa Cava.
Sul palcoscenico salirà il Marco Bardoscia Trio, composto da Marco Bardoscia, contrabbasso, William Greco, pianoforte, e Dario Congedo, batteria. La formazione esiste da circa tre anni, ma i tre musicisti, pugliesi, si conoscono bene da lungo tempo e hanno collaborato in diverse occasioni. In questo progetto propongono un jazz “cameristico” ricco di influenze provenienti dalla musica colta, dalle songs e dalla folk music alternando momenti di lirismo a tessiture più squisitamente jazzistiche, a forte a vocazione ritmica. The Future is a Tree sta riscuotendo un grande consenso di critica e vendite in Italia e all’estero.
«Questa raccolta – spiega Bardoscia parlando del suo progetto – è un insieme di brani dedicati al Tempo per come viene percepito dagli uomini, con la sua direzione unica e la sua linearità (concetti che, a ben vedere, non esistono nel tempo; per i più autorevoli scienziati è lo stesso tempo a non esistere, pensiero molto affascinante). Una delle prime cose che ci vengono in mente quando pensiamo al tempo che scorre sono le stagioni, tema già toccato da moltissimi artisti in musica. Ed è proprio da esse che ho preso lo spunto per la suite sulle quattro stagioni che costituisce il corpus della prima parte di questo album. Il punto di osservazione questa volta è quello del non viaggiatore, di colui che restando nello stesso punto osserva il mondo circostante e i suoi cambiamenti. E proprio dall’osservazione prolungata e attenta scaturisce la seconda parte del lavoro sempre ispirata al tempo, inteso, questa volta, in senso metereologico. Da qui nasce l’ultima e più importante riflessione sul clima che cambia non solo a causa delle stagioni, ma anche e soprattutto per colpa dell’uomo, che in nome di un progresso/regresso sta distruggendo senza pietà né alcuna intelligenza i beni più preziosi di cui l’umanità dispone: la terra, il mare e la natura. Da circa due anni sono padre e una delle domande che mi faccio più spesso è: “Cosa posso fare per mio figlio e per il suo futuro?”. Da questa domanda si dipana tutto un mondo di piccoli gesti quotidiani mirati a migliorare il futuro non solo di Otto ma di tutte le generazioni a venire. La mia speranza è che ognuno di noi, con i suoi limiti e i suoi errori, si preoccupi, donandogli attenzione, semplicemente del benessere di coloro che verranno, che poi coincide con il nostro e con quello della natura, perché non c’è nessuna differenza tra un uomo e un albero… E se a osservare il mondo fosse proprio un albero?».
Da quest’anno l’Onyx Jazz Club, l’associazione culturale materana che organizza il festival, la rivista Jazzit, un vero e proprio faro nell’informazione per tutti gli appassionati, e Civitates, impresa sociale impegnata nello sviluppo di comunità, collaborano tra loro per creare una nuova forma di narrazione del festival attraverso le video testimonianze dei suoi protagonisti, come quella di Marco Bardoscia, che sottolinea quanto il Gezziamoci sia un festival importante e di grande valore perché presta particolare attenzione ai luoghi e alle persone. Una ricetta semplice, alla base della missione intrapresa dal Gezziamoci che ha come obiettivo il benessere culturale.
Biglietti:
Prevendite online disponibili su TICKETSMS o nella Cartoleria Montemurro, via delle Beccherie 69, Matera, tel. 0835 33.34.11.
Il nostro archivio
• L’Onyx Jazz Club, una delle più longeve associazioni sulla scena culturale materana ed iscritta all’Albo delle Associazioni culturali della Regione Basilicata dal 1988, ha festeggiato nel 2025 quarant’anni di attività. Fondata da quattro amici uniti dalla passione del jazz, il suo nome trae origine dall’insegna di uno storico locale jazz di New York, che aprì nel 1927 al 35 West della 52ª Street della City. L’Onyx si connota per un originale percorso che l’ha portata a sviluppare tre principali linee di azione: la programmazione di concerti, la formazione e la valorizzazione dei talenti locali, la produzione di dischi.
・ Il Gezziamoci è la creatura più prolifica dell’Onyx. Il Jazz Festival della Basilicata coniuga i concerti agli obiettivi della ricerca di nuove espressioni musicali, ma anche della valorizzazione del territorio e della scoperta dei luoghi più suggestivi di Matera e della Basilicata. Fin dalle sue prime edizioni ha ospitato giovani emergenti e musicisti affermati, da Bruno Tommaso a Ettore Fioravanti, da Gianluigi Trovesi a Massimo Urbani, da Paolo Fresu a Roberto Ottaviano, che avrebbero fatto la storia del jazz italiano. Tra le star internazionali Steve Lacy, Richard Galliano, Carl Palmer, gli Oregon, Javier Girotto, Daniel Karlsson. Il Gezziamoci aderisce a JAZZ TAKES THE GREEN la prima rete italiana dei festival jazz ecosostenibili.