In occasione della Settimana Mondiale della Tiroide (20–25 maggio 2025), la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) ribadisce l’importanza di trattare solo quando necessario, evitando interventi chirurgici non indispensabili.
Il carcinoma tiroideo è in aumento, ma nella maggior parte dei casi si tratta di forme a lenta evoluzione, che possono essere gestite in modo conservativo e con un attento monitoraggio.
UNA PATOLOGIA FREQUENTE, MA CON PROGNOSI ECCELLENTE
Il tumore della tiroide è tra le neoplasie più spesso diagnosticate in Italia, con oltre 15mila nuovi casi ogni anno, di cui circa il 75% riguarda le donne.
Questo è dovuto anche a una maggiore adesione femminile agli screening. Grazie alla diffusione dell’ecografia cervicale, aumentano le diagnosi precoci di noduli spesso piccoli e poco aggressivi. Nei tumori differenziati, la sopravvivenza a dieci anni supera il 98%.
PIÙ SORVEGLIANZA, MENO CHIRURGIA
L’approccio conservativo è sempre più diffuso: nelle forme piccole e indolenti, il monitoraggio nel tempo rappresenta una strategia sicura ed efficace.
Anche quando è indicata la chirurgia, nella maggior parte dei casi è sufficiente rimuovere solo una parte della ghiandola (lobectomia), con minori complicanze e tempi di recupero più rapidi. L’obiettivo è migliorare l’appropriatezza delle cure, contenere i costi sanitari e tutelare la qualità della vita dei pazienti.
UN PERCORSO SU MISURA PER OGNI PAZIENTE
All’INT ogni paziente è seguito da un’équipe multidisciplinare composta da endocrinologi, radiologi, chirurghi, patologi, specialisti in medicina nucleare e oncologi.
Questo approccio integrato garantisce un piano diagnostico e terapeutico personalizzato, dalla prima visita ai controlli successivi. Ogni anno vengono presi in carico oltre 100 nuovi casi, con attenzione alla sicurezza e agli esiti nel lungo periodo.