In Amore Criminale hai vestito i panni di Elisa Bravi che è stata brutalmente uccisa dal marito. Quanto è stato complesso vestire i suoi panni?
È stato molto complesso perché per il programma è fondamentale attenersi alle vicende raccontate negli atti, trattandosi di ricostruzioni c’ è un grande lavoro sull’ arco emotivo vissuto dai protagonisti.
Ho cercato di dare voce alla sua voglia di emergere come lavoratrice, madre e moglie e allo stesso tempo mi sono resa vulnerabile agli eventi intercorsi nei suoi ultimi mesi di vita.
Mi sono affidata alla regia e agli autori che conoscevano bene la storia, mi sono fatta guidare nelle diverse scene per ricreare più verosimilmente la realtà dei fatti avvenuti.
Quanto e come ti sei preparata?
Mi sono preparata leggendo gli atti che mi sono stati inviati dalla regia, confrontandomi con gli autori che conoscevano bene la storia e i suoi famigliari. È incredibile scoprire quanto la realtà possa essere dura, più leggevo le testimonianze e più cresceva in me il desiderio di dare voce a Elisa, per lei e tutte le vittime di violenza. Ho tagliato i capelli per assomigliarle un po’ di più su suggerimento del regista.
Se dovessi scegliere preferiresti lavorare maggiormente in televisione o al cinema?
Adoro il cinema, ma ciò che più mi preme è contribuire allo scuotimento delle coscienze, lavorare a progetti che permettano al pubblico di riflettere, di conoscere altre visioni della realtà per migliorarci e rendere il mondo un posto più bello.
Quale ruolo ti piacerebbe interpretare?
Un personaggio in costume che susciti senso di giustizia, una Giovanna D’Arco o un Amleto in versione femminile.
Passeresti mai dietro la macchina da presa con un tuo film e che storia vorresti raccontare?
Sí, ho sempre nel cassetto la voglia di dirigere un cortometraggio o un film, sento il bisogno di arrivare ai più giovani, di creare qualcosa che possa aiutarli nel riconoscere la propria strada, ciò per cui sono nati. L’ adolescenza è un momento molto difficile, spesso manca la comunicazione con le famiglie , per paura, per incapacità di articolare tutto il mondo emotivo che travolge i giovani.