Si intitola “Democrazia & Transizione Ambientale,
esperienze Euro-Mediterranee” il convegno organizzato da Fondazione ITS Bact Academy, ,
Fondazione Gian Battista Vico e Università della Campania Vanvitelli nell’ambito delle
attività dell’Osservatorio Euro Mediterraneo Mar Nero strumento di lavoro del network
internazionale Fispmed, affiancato da Fare Ambiente, Progetto Sud, Eumed per l’edizione
2023 tenutosi il 14 ottobre a Napoli nella sede di ITS Bact Academy (via Armando Diaz, 58).
L’evento ha eletto a filo conduttore la richiesta di pace, in un momento di poli-crisi come
l’attuale, in cui le popolazioni del Medio Oriente e dell’Est Europa si trovano a dover fronteggiare
una situazione drammatica.
L’intento è anche quello di superare il catastrofismo dell’informazione: «Le politiche
ambientali – ha detto il presidente di FareAmbiente e Università della Campania Vanvitelli,
Vincenzo Pepe – devono tendere più alla scienza ed essere meno fondamentaliste. Dobbiamo
lavorare alla continua ricerca di equilibrio e ragionevolezza. I sì o i no a priori non esistono nel
campo della transizione ambientale. Nell’area del Mediterraneo vanno messi al centro sociale e
inclusione che possono fare di queste politiche sull’ambiente e sulla salute il nostro futuro. Ecco
perché il documento. Oggi da Napoli vogliamo partire per contribuire a un nuovo metodo».
Tra i temi al centro del seminario la transizione green e le politiche di sostenibilità
ambientale tra innovazione e conservazione, nonché il ruolo della comunicazione istituzionale
e aziendale. Si è parlato di dieta Mediterranea, e della scarsa consapevolezza nei cittadini, di
orientamento dei consumatori e del biologico.
Tra i relatori Aniello Di Vuolo, presidente Its Bact Academy; Paolo Lanzoni, press office
manager Sace; Luigi Maria Pepe presidente della Fondazione G. B Vico, Roberto Russo,
presidente Fispmed e coordinatore dell’Osservatorio Euro Mediterraneo; Anna Rea, presidente
Adoc, Stefano Stanzione, presidente Centro Studi Regione del Mezzogiorno Eumed
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«La transizione deve volgere il proprio sguardo alla democrazia praticandola con il dialogo
e la corresponsabilizzazione alla gestione delle risorse e degli strumenti d’interesse comune e
generali delle cittadine e dei cittadini» ha dichiarato Roberto Russo.
Senza democrazia non si può raggiungere benessere sociale, equità e rispetto delle
differenze di visioni e non si può determinare di conseguenza la qualità della vita e un ambiente
sano e prospero per garantire futuro. Ma la democrazia deve poter contare su una Politica capace
di fare sintesi, di assumersi con chiarezza e trasparenza la responsabilità delle scelte e rispondere
poi al momento del voto dei risultati raggiunti».
Gli fa eco Stefano Stanzione di Centro Studi: «Questa è un’era di cambiamenti
fondamentali per le infrastrutture, la competitività del Paese e le decisioni di investimento. Le
risorse, sia nazionali che europee, influenzeranno queste decisioni. Questo cambiamento dovrà
estendersi in tutta l’Europa. Le banche di fronte a dover investire in imprese allocate in zone a
rischio preferiscono investire in aziende che operano in settori più green abbandonando
gradualmente i settori più a rischio». Per questo «è bene adottare pratiche ESG», ovvero attenzione
all’ambiente, ai dipendenti, ai clienti, ai fornitori e una buona gestione dell’impresa.
Quanto alla parte accademica, il seminario ha visto la partecipazione di alcuni importanti
docenti dell’Università Vanvitelli come Domenico Amirante, Carmine Petteruti, Luigi Colella,
Giovanni Cordini dell’Università di Pavia, Mihaela Gavrila dell’Università La Sapienza-Roma
e altri docenti dell’Università Mohammed V de Rabat collegati dal Marocco.