La Rocca dei Rettori, della Città di Benevento ha chiuso i battenti sulla Mostra d’arte, Premio Internazionale “Iside” dove centoventiquattro artisti tra pittori e scultori hanno partecipato inondando con i loro quadri e composizioni le antiche sale della Rocca. La giuria presieduta dal Critico prof. Giorgio Grasso, ha designato per la scultura il terzo premio, alla scultrice Valeria Vitulli.
La visualizzazione di una scultura astratta ispirata a un’idea musicale, che s’intreccia a uno spazio di luce, ricorda lo stesso intreccio presente nella diffusione del mito di Orfeo.
L’esigenza dell’artista Valeria Vitulli, di esprimere quanto dettata dalla “necessità interiore”, di creare senza alcun limite, il quale non è imposto né dai problemi e nemmeno dalla forma, che in realtà, non sono dei vincoli alla creatività di un’opera oggettiva, che porta alla liberazione della materia.
L’annullamento della materia, in linea teorica, ne è il presupposto, poiché la “massima astrazione” e il “ vero realismo” coincidono nell’eliminazione dei fattori esteriori, che lascia scoperta “la nuda risonanza interiore dell’oggetto”.
Nella scultura i vuoti o le così dette “ finestre sono gli occhi della nostra anima, che vedono e filtrano la luce, che raggiunge e ravviva la nostra spiritualità”.
La scultura dell’artista e scultrice, Valeria Vitulli, è una nota musicale che vibra sul pentagramma della vita, in cerca di un codice dove le formulazioni teoriche caratterizzano tendenze, giustapposte e contrapposte. L’opera presentata alla Mostra riesce a farsi leggere, anche con il suo carattere innovativo, quasi un ritorno all’ordine, divenendo quasi profondo “Realismo Magico”.
Nel fascino della composizione scomposizione molto gioca la cultura esoterica, ed hanno un sottosuolo musicale, le forme circolari, dove il sole e la luna si scambiano quasi come motivo maschile e femminile in una composizione dove sono esclusi le linee rette e ogni residuo di geometrismo, per dare spazio all’esaltazione della luce.
Annullarsi e rinascere, di uno spirito libero, sono annullarsi e rinascere mille volte, ogni qualvolta si completa una nuova opera.
Anna Sciacovelli