Michelino: qualche volta vorrei essere ascoltato…
- Mi presento!
Sono piccolo, ho solo sette anni.
Ma so infilarmi il pigiama da solo e anche lavarmi i denti: mamma vuole che me li lavi tutte le sere prima di andare a dormire, ho uno spazzolino rosso con la testa di paperino e il dentifricio alla fragola, che a me fa schifo, ma la mamma è convinta che mi piaccia e non mi crede quando le dico che preferisco quello normale, alla menta …” lo dici per fare il grande! ” e io ” no, no , mammina…è proprio brutto!” e lei ” è impossibile! sa di chewing gum! ” infatti a me la gomma da masticare non piace, e nemmeno i cavoli e le uova sode e il pesce lesso, che poi ha sempre le spine nascoste
” nooo…le ho levate tutte io! ” ( questa è sempre la voce della mamma)
” e questa che cos’è allora? ” faccio io trionfante, mentre brandisco una specie di sciabola che per poco non mi soffocava col pesce…
” sciocchezze! se nemmeno si vede” mammina hai bisogno degli occhiali, belli forti anche…!
A scuola ho una maestra bellissima, ha un bel sorriso, profuma di caramelle e ho deciso che la sposo da grande.
Lei non lo sa…l’ho detto a mammina però, avevo voglia di confidarmi con qualcuno, col compagno di banco no: quello è dispettoso e dice sempre” anche io” per tutte le cose…
” Ma è brutta la tua maestra! ” ha detto mammina” e poi tutti i bimbi vogliono sposare la mamma alla tua età! ” uff…io no, mammina, io voglio sposare la maestra che è bellissima e profuma di caramelle e mi fa una carezza sul viso quando piango…
infatti ogni tanto faccio finta di piangere, ehehehe, così lei mi fa la carezza.
Il mio compagno di banco, Giorgio, è dispettoso e non sa giocare a pallone: quando il pallone arriva da lui la partita è perduta…ma io lo chiamo lo stesso nella mia squadra, perchè mi passa le figurine, quelle che non si trovano mai, e anche le merendine al cioccolato che mammina non mi compra ” fanno male! “…mmmm, ma poi perchè lei si mangia tanti mon scerì in fila?
Questi grandi sono molto difficili da capire e poi non mi ascoltano mai: stamattina ho visto che ha comprato cinque dentifrici alla fragola e poi ha detto alla zia: ” Eh! sapessi a Michelino come piace questo dentifricio! Solo così ho ottenuto che si lavasse i denti! ”
Ma quand’è che mi ascolteranno questi grandi?
2. Il mio nome
Mi chiamo Michelino.
Che poi sarebbe Michele, e non vorrei che mi finisse come allo zio Tanino, che ha i capelli bianchi e un pancione grosso così, ha pure i baffi e il vocione e lo chiamano “Tanino” appunto, perchè da piccolo lo hanno sempre chiamato così: la nonna dice che era un cosino “tutto riccioli e guanciotte”…io lo guardo e faccio fatica a immaginarlo, perchè secondo me è più il tempo che ha passato col pancione e i capelli grigi, dire zio Gaetano suonerebbe meglio insomma, ma la memoria delle nonne è molto strana.
Dicevamo dunque che Michele, anzi Michelino, è il nome che ci ho, lo so che non si dice , fa la maestra ( ma com’è bella la maestra mia! ) “voce del verbo ciavere…” ma io lo dico e poi con voi mi piace parlare semplice. Insomma, qui la questione non è tanto quella del nome che ho, quanto quella di tutti i nomi che non ho e sono tantissimi!
Ogni tanto viene uno e mi racconta la storia di un nome che non mi hanno messo…
Cominciò la nonna Rosa: “Eeeeeh! Mica ti dovevi chiamare Michele tu!”- mi disse un giorno con aria complice, io ascoltavo molto interessato…” Il nome tuo vero, quello giusto! doveva essere G I U S E P P E !” e lo disse proprio così, tutto scandito, una lettera per volta, roba che quando lo pronunciò tutto pesava almeno un chilo..” Certo, come tuo nonno materno! Ma non è stato possibile! Vergogna… Perchè… tua madre non conta niente nella famiglia?” questa cosa mi spiazzò…per me mammina nella famiglia conta e come! Non solo compra i dentifrici alla fragola, il pesce ( maledette spine! ) e le merendine, quelle al latte, e OGNI TANTO!, le figurine…ma mi dà il bacio della buonanotte e del buongiorno, le coccole belle belle e quel profumo negli abbracci che ha solo lei…insomma, è importante, quindi perchè non mi potevo chiamare Giuseppe? Solo i GIuseppe hanno le mamme che contano? Forse per via che Giuseppe era il papà di Gesù? Insomma mentre tutti questi dubbi nascevano in me, la nonna si alzò e se ne andò quasi con le lacrime agli occhi.
Un altro giorno anche lo zio Tanino venne quatto quatto e mi fece: ” Che tu, picciriddu, t’avivi a chiamari commu a mia…Tanino! “Questa cosa mi turbò molto, mi immaginai con la pancia e i capelli, pochi, grigi come lui e strabuzzai gli occhi..
” E perchè mi chiamo Michelino, zio? ” chiesi subito
” Perchè? Decisione di tuo padre…” Caspita! finalmente avevo scoperto chi conta in famiglia! Quindi era papà quello importante…ma i dubbi dovevano continuare a crescere…Fu la volta di papà:
” Sai Michelino…io ti volevo chiamare Matteo, non Michele…”….
” Papà… e perchè non mi hai chiamato Matteo? ” chiesi, con un nodo alla gola e al massimo della curiosità…
” Perchè il nonno si sarebbe offeso! E allora ti chiami Michele, come lui! ”
” E tu non volevi che il nonno si offendesse? ”
” No Michelino, perchè… nè io nè la mamma, perchè vogliamo bene al nonno…”
Così ho capito che chi comanda è l’amore, è più forte di tutto, io mi chiamo Michele per amore e così lo dico a quelli che ogni tanto vengono e mi raccontano la storia dei nomi che non ho: finora sono arrivato a sette ( Giuseppe, Gaetano, Matteo, e poi ci sono Luca e Massimiliano che piacevano alla mamma, Alessandro che piaceva a mia sorella e Totò, che è stato il mio padrino di battesimo e voleva chiamare così anche me)
Ma io mi chiamo… Michelino, Michelino per amore!
3. La pubblicità
Ciao amici! Sono sempre Michelino, Michele per i grandi, specie quando sono arrabbiati con me e mi devono rimproverare…
Ci ho fatto caso: quando la mamma mi deve dire di andare a prenderle qualcosa o mi vuole fare un po’ di coccole chiama ” Michelino? Michelino mio? Dove sei? ”
Ma se sento ” M I C H E L E !!!!” ahi…è sicuro che ci sono rimproveri in vista…
L’ultima volta che si è arrabbiata con me è stata colpa della pubblicità che fanno in tv.
Lì si vedono sempre bambini molto sporchi, dopo la partita di calcio per esempio, oppure che portano dentro casa schifezze varie, come un tubo pieno di fango, e le mamme ridono allegre, passano uno straccetto e tutto è più pulito di prima! Anzi, dopo ne parlano pure con le amiche e con le nonne e possono vantarsi di quanto sono brave.
Mia mamma è proprio come quelle della pubblicità: è bellissima, si veste sempre con i gins e la camicia bianca e fa le torte ogni tanto per me e mia sorella.
Così, un pomeriggio che pioveva ed ero tornato dal campetto di calcio insieme a quel matto di Giorgio ed eravamo tutti infangati e gocciolosi ( bello GOCCIOLOSI eh!? ) io entro sparato e tutto contento e pronto a fare l’occhiolino alla mia mamma e a vederla ridere per tutte le pozzangherine di fango sul tappeto del salotto….
” M I C H E L E !!!!!!!!!!!”
invece urla lei…e il suo viso non è per niente dolce e mieloso, anzi, è nero e poi rosso e poi nero e poi rosso-verdolino…
Io non ribatto niente, vorrei andare a prendere lo straccetto e quel “Prodotto di pulizia universale” che ci fanno anche le astronavi e vengono lucide in un attimo, ma lei sparisce piangendo ( !!!) e poi arriva la nonna, brontolando come la caffettiera quando esce il caffè- che- profuma- la -casa, tutta, e noi bimbi non ne possiamo avere, ma io un cucchiaino-solo, la mamma me lo dà…
Insomma, poi ne ho parlato con la maestra e lei ( quanto è bella la maestra mia…) mi ha detto una cosa: che si chiama pubblicità ingannevole e vuol dire che non ti dicono la verità alla tivù, ma solo le cose come vogliono loro. E poi non ho capito, ma mentre tornava alla cattedra diceva anche a bassa voce ( ma io l’ho sentita) che anche i maschi fanno quella pubblicità lì e ingannano le femmine e che hai voglia a straccetti puliti, non tornano nuovi nemmeno per sogno.
4. Il supermercato
Evviva! Oggi pomeriggio si va al supermercato! Quello grande, con tante luci e i corridoi che ci si può correre e fare le scivolate finali…vabbè che la mamma non vuole e si arrabbia sempre ( MICHELE! Non ti porto più ! basta! Se ti vede il sorvegliante ci dà la multa! )mmm…mica è vero che ci fa la multa! Le multe le prende solo papa’, dice che è colpa degli autovelox, che li nascondono apposta per fregare i poveretti come lui, che non ha l’avviso sul navigatore, quelli ricchi, quelli che vanno sì a 200 all’ora con le macchine nere dal muso cattivo, quelli li avvisa il tom tom e loro rallentano…
Papà al supermercato è una favola…mamma dice che se fosse per lui noi non mangeremmo più, perché si fa tentare da tutti i cartelli e le offerte e le signorine con i camici colorati che ti fanno fare gli assaggi con un sorrisino e guardandoti negli occhi…” Vedi, Marì…a quella ragazza ..le ho fatto effetto! “ così diceva papà alla mamma, mentre il carrello traboccava di caffè, penso almeno per un anno…
Poi una volta ha preso delle scatole rosse, tutte disegnate su, come i manga che a me piacciono tanto, dicendo “ sono al cinquantapercento, conviene! “ ne ha prese 15 di queste scatole…arrivati a casa, la zia Lù, che sa l’inglese, che c’era una targhettina in inglese sui disegnini , ma scritta piccola piccola ( papà non le legge le cose piccole piccole, dice che se sono piccole così non contano…) ci fa: “ E da quando voi mangiate i nidi di rondine! “…mamma era nera e ha risposto “ Da quando non potremo più pagare l’affitto di casa dopo le andate al supermercato insieme a mio marito…”
Mah… Io poi non ho mai capito perché levare le case alle rondini per mangiarsele!
La sera papà è uscito per portare Puf a passeggio, il nostro cane, e aveva una busta molto grande con sé, che, per quanta popò potesse fare Puf, bastava e avanzava…l’indomani le scatoline rosse con i manga non c’erano più , io ho provato sollievo e ho ricominciato a guardare le rondinelle, che qui ce ne sono tante e allegre quando gridano forte e volano, senza provare vergogna per avergli levato casa….
Al supermercato mi piace un sacco guardare le altre famiglie, anche se spesso i grandi litigano e tante volte vedo che si fanno i dispetti, perché lei leva quello che mette lui nel carrello e viceversa, così questo carrello o rimane vuoto- vuoto o diventa pienissimo da sfamare una famiglia molto numerosa…
E alla cassa poi…ci sono quelli organizzati: tutte le cose in fila, ordinate, raggruppate, nemmeno sullo scaffale erano così!
E poi ci sono quelli caotici, i pacchetti che cadono da tutte le parti e loro raccolgono, diventano tutti rossi e sbuffanti e “grazie.grazie” a tutti quelli che li aiutano e poi si rompe un pacco, che è sempre di zucchero, o di pastina, qualche volta di riso e tutto va a finire a terra con grande allegria e la gente che si allontana come se ci fosse una cascatella d’acqua e poi arriva la signora col secchio e tutti gli attrezzi di pulizia del mondo e”trac-trac” raccoglie tutto….
Concetta Antonelli