A Sam Stae, nel Sestiere di santa Croce, si trova palazzo Mocenigo, attualmente Centro di Storia del Tessuto e del Costume, il Palazzo è stato donato alla città di Venezia nel 1945, dal nobile Alvise Nicolò Mocenigo, ultimo discendente della nobile famiglia e preso in possesso dal Comune di Venezia, solo nel 1954. La Casata Mocenigo, originari di Milano Patria del Capostipite Mocenigo Benedetto, che pare si sia trasferito nel Veneto, edificando il castello di Musestre in riva al Sile e si dice, che risalga intorno all’anno 1000, l’arrivo nella città di Venezia, questa nobile famiglia, che ha dato alla Serenissima ben sette Dogi.
I Mocenigo, era una tra le famiglie più ricche di Venezia, tanto che nel Settecento si diceva, che fossero soltanto due le cose, che non si riuscivano a trovare in tutta la città di Venezia: “Un Mocenigo povero e un Balbi ricco”.
Il palazzo si compone di cinque livelli, fuori acqua, già esistente nel 1500, all’interno tutte le pareti sono affrescate, in più offre al visitatore una sezione di tessuti copti, nonché collezioni di abiti, di notevole interesse, per la storia dei tessuti, della seta e della moda,molto apprezzato da tutti i turisti e visitatori, italiani e stranieri.
Un ‘altro antico palazzo trasformato in museo civico, è Palazzo Pesaro, l’ingresso dal Canal Grande, ospita la galleria d’Arte Moderna.
I suoi grandi saloni, offrono un’ampia antologia di opere, di autori italiani e stranieri del XIX e del XX secolo, di varie scuole e correnti artistiche, fra i tanti artisti italiani qui rappresentati possiamo ricordare: Ciardi, Caffi, Milesi, Fattori, De Nittis, Bocconi, De Chirico, Carrà, Morandi, De Pisis, Campigli e Manzù .
Tra gli artisti stranieri figurano: Rodin, Bonnard, Chagall, Matisse, Klimt , Mirò, Arp e Moore.
Negli splendidi saloni, colmi di opere d’arte, il giorno scorre velocemente e non ti accorgi che è già l’ora di lasciare l’edificio, non par vero, che in poche ore hai percorso, circa due secoli di “Vera Arte” pittorica , quelle stupende sale, ancor oggi, al non distratto fruitore, danno la possibilità di sognare ad occhi aperti.
Anna Sciacovelli