Una sala, un muro bianco, un quadro dove chiodi sparsi davano forme diverse, un attimo di curiosità, sia del nome dell’artista che il modo di presentarsi in una mostra.
Una ricerca sul cognome, poche persone legate dallo stesso idioma e la scoperta di una identità prettamente artistica, artista eclettico pronto a misurarsi con altri per la diversità del suo “Dire” Riesce a meravigliare e ad assecondare il personale estro pittorico, senza copiare o intaccare la personale libertà di pensiero e azione.
Azio Speziga, un artista autentico nel suo essere diverso, nato nel 1945 a Bari, si avvicina giovanissimo alla pittura, assecondando il suo naturale spirito di totale libertà a 360 gradi, in materia d’arte, non deve chiedere permesso a nessuno.
Una figura, piccola e minuta, che lascia il segno della sua caparbietà e decisione, nei reticoli e nelle trame delle sue opere, che a volte volutamente esplodono in fughe di evoluti ritmi, quasi coriandoli liberi di fluttuare nell’infinito spazio, Azio riesce a soggiogare e far incrociare lo sguardo dei fruitori sui suoi lavori,rubando la scena madre, ad altri pittori che espongono opere diverse. La sua naturale ricercatezza nella struttura creativa, di un’opera materica o di una tela, attira la mia curiosità, raffinato conoscitore della vita, fine conoscitore dell’animo umano si trincera dietro un voluto autistico silenzio e riserbo della propria personalità, non facile da scalfire.
Sagome razionali e irrazionali che insieme abitano una visione lucida di sintesi e di connessione, ma ben distinte, che l’artista Speziga Azio, riesce ad orchestrare verso quella invenzione plastica figurativa, che apre alle potenzialità stesse dell’informale.
Le composizioni di piante improbabili, dotate di vita autonoma ed intenzionali, personaggi da fiaba moderna, oppure oggetti del quotidiano, la caduta della distinzione tra l’umano e vegetale, su sfondi sottilmente visionari, creano incertezze e disorientamento, laddove la storia di una ricerca incessante come nell’onirico, in parole povere la definizione fra il conscio e l’inconscio, a mio avviso sono “Riflessioni Spontanee” di un vero innovamento artistico, di Azio Speziga.
Anna Sciacovelli