Nella nostra epoca, le parole danzano in un folle gioco, che diviene vortice della vita, che si avviluppa su se stessa.
Dopo il bianco e il nero del passato, oggi possiamo documentare attraverso il colore, le meraviglie che la natura ci offre, gli artisti, riescono a riportare sui muri o sulle pareti, splendidi “Murales” offrendo agli “utenti” una visione più unica che rara.
La ricerca della giusta inquadratura, nella quale gli elementi compositi si fondono in una piacevole armonia di colori, la non facile cattura dell’attimo fuggente, che rende più vera e contraddistinguono la visione del murale, colta dallo sguardo attento di due giovani artisti locali, Valeria Vitulli e Francesco Santoro, che a differenza dello sguardo distratto e cristallizzante, della macchina fotografica, i due hanno lavorato dal mattino sino a sera per realizzare un’opera “viva”.
L’idea e la realizzazione di questo particolare lavoro, si deve ai rappresentanti dell’Associazione “il Villaggio dell’Arte” della città di Larino, che hanno voluto affidare quest’opera d’arte a due giovani adulti, con l’animo di bambini, per interrompere, l’irreale dialogo del buio e del silenzio del quartiere, nei pressi della piazza della città.
Dopo una passeggiata notturna, grazie alla brezza malandrina, che scendeva dalle colline che circondano la città di Larino, incastonata tra alti e bassi calanchi, il silenzio della notte ha ispirato e animato, i pensieri evanescenti dei due artisti, i quali hanno dato visibilità alla loro gioia di vivere, ai due artisti “sognatori” la forza di accettare, questo non semplice lavoro.
Nell’aria un nottambulo e assonnato pianoforte aveva mani, che strimpellavano sui tasti, la melodica musica, scivolava tra le case, mentre dal mare saliva un manto di salsedine che sfiorava comignoli spenti. Il respiro della notte, inondava il paese sonnolento, regalando ai dormienti un sonno sereno.
Grazie all’accettazione e alla loro esperienza e capacità, i due giovani artisti hanno aderito alla richiesta oggi è possibile ammirare, un linguaggio pittorico colmo di sfumature, che non lascia spazio al grigiore dei muri, dando piena visibilità alla magnificenza dei colori dello spettro solare, affinchè possa dissolvere la grande nube, che la vita attuale propina a tutti noi.
Una parete, destinata a un grigiore continuo dei giorni, ha preso vita con mille tonalità e bagliori, che ti rimangono dentro, li respiri con l’anima, e danno serenità al cuore.
Mentre sui calanchi fiorisce il biancospino, la nostra anima resta “sospesa” nel tempo.
Anna Sciacovelli