Treni a basso costo per tenere unita l’Europa? È questo lo scenario che si è aperto a dicembre, quando al Parlamento europeo sono state approvate le norme per liberalizzare il mercato ferroviario.
Bisognerà attendere il 2019 per assistere alla liberalizzazione del comparto ferroviario dell’alta velocità in Europa e il 2023 affinché la liberalizzazione riguardi anche il servizio regionale. Secondo le previsioni, si potrà utilizzare un unico treno per spostarsi tra diversi stati e con un unico biglietto integrato, senza scontrarsi con le farraginose burocrazie locali. Ma sarà davvero così?
Il report de El Pais.
A porsi la domanda è stato il quotidiano spagnolo El Pais, che ha analizzato le novità previste per il settore in base al Quarto pacchetto ferroviario, l’insieme di norme che il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso dicembre, che incideranno sia sulla circolazione dei treni in Europa che sulle abitudini di viaggio dei cittadini. In base alle nuove regole, le compagnie ferroviarie nazionali potranno offrire i propri servizi dedicati al trasporto passeggeri in tutti gli stati dell’Unione Europea. Si tratta di un’occasione unica per il mercato ferroviario che ha spinto le maggiori leader del mercato a scendere già in pista con i loro piani di azione. E non è un caso che, restando nello Stivale, Ferrovie dello Stato consideri i mercati esteri come uno dei pilastri della sua attività futura, grazie ai quali raggiungere un introito di 4,2 miliardi di euro entro il 2026.
Un po’ di numeri.
Secondo il report stilato da El Pais, in Europa sono presenti 215mila Km di rete ferroviaria, 6830 Km di alta velocità, 424 milioni di passeggeri per Km percorso, 28 Stati ma soprattutto 11 mila regolamenti diversi, che evidenziano quanto la presenza di una regolamentazione comune possa di fatto semplificare di molto le cose.
Italia virtuosa nel mercato delle liberalizzazioni ferroviarie.
Nella situazione europea, El Pais indica l’Italia come unica nazione virtuosa, in cui esiste già una liberalizzazione e una concorrenza tra due compagnie dell’alta velocità, Ferrovie dello Stato e Italo. Una situazione che, stando alle parole del Professor Andrea Giuricin, dell’Università Bicocca di Milano, ha permesso di “far crescere il mercato dell’80% in cinque anni e di ridurre i prezzi del 40% permettendo al treno di vincere la battaglia con l’aereo”. Un esempio di questa battaglia vinta è la decisione di Ryanair di lasciare la tratta Milano –Roma e di Easyjet di ridurre i voli giornalieri sulla stessa rotta, oltre che le offerte di viaggi in treno sempre più competitive, che si possono comparare grazie a siti specializzati come sfrecciando.it. Dal 2019 quindi, si potranno osservare compagnie come Ferrovie dello Stato e Italo competere non solo sul terreno nazionale, ma anche su quello europeo. Allo stesso modo però le compagnie estere potranno penetrare e competere sul mercato italiano. Potranno reggere il confronto e battere le compagnie nostrane nella battaglia dei prezzi? La risposta nel 2019.
Anna Capuano