La diversità dell’artista Bartolina, la rende saggia, la sua coscienza non opacizzata dalla miseria umana, ma colma di luminosità cosmica, riesce a farci conoscere un mondo non a tutti visibile, dove emergono ondate di emozioni, che illuminano le sue delicate opere.
La sua creatività, riflette una strategia estetica particolare, la quale è utilizzata come espediente sottile, per rendere evidente i confini dell’oggi o del domani, senza disorientare concettualmente il disegno e la pittura stessa.
Nell’ultimo libro del poeta Bruno Aurisicchio, “Bisbigli dell’Anima” l’artista Li Volsi, ha coniugato in modo inedito e unico la sua libertà creativa, inserendo tra le pagine, un mondo non visibile, la sua anima mentre dipinge, dialoga da sola, librandosi nell’etere pur annotando, tra le pagine del diario pittorico un’apparente silenzio.
La propria connotazione nell’arte, risale ai primi anni della sua giovinezza, presso l’Istituto d’Arte a Bari, subito dopo l’abilitazione all’insegnamento un Concorso e l’inserimento a pieni voti nella scuola, la sua formazione si è completata, grazie alla ferrea volontà di apprendere bene il proprio mestiere e l’impegno d’insegnare con amore, ai ragazzi che la frequentavano.
Molti giovani alunni, mentre si districavano tra losanghe multicolori, campiture piatte di forme e colori diversi, velature liquide, hanno appreso l’arte del dipingere, dal canto suo l’insegnante Bartolina, Li Volsi donava con amore la personale didattica e il proprio sapere.
Mai stanca di donare, nella piena consapevolezza, che il percorso di un’artista non sempre è facile, anche se, si rappresenta sulla tela una voce, nella quale s’intrecciano forme e schemi narranti, Bartolina Li Volsi, si sofferma ad origliare le parole della propria anima, in un “rapporto creativo” bisbigliando preghiere ”all’Artista Creatore”.
Sulle tele, il suo talento emerge anche quando dice di non aver dipinto nulla, ogni tela terminata è un atto d’amore e nello stesso tempo, una preghiera di ringraziamento, nella certezza dell’aiuto ricevuto.
Nelle sue opere, notiamo spesso figure evanescenti dai contorni indistinti, rappresentati con una scala cromatica di bianco o di grigio, che si stagliano sulla scena con venature pastello.
Le quali conferiscono alla scena o all’immagine, una smisurata delicatezza, con il gioco del vuoto o del pieno, crea ordini Primari e Secondari senza retorica un vero dato di attualità.
Anna Sciacovelli