Gioia del Colle, sede del 38° stormo dell’Aereonautica militare e territorio da dove partirono i nonni di Silvester Stallone, per la terra promessa “l’America.” Paese contadino, dove la gente abituata sin dalla nascita, alla fatica, come testimonia le mani degli uomini, che sembrano badili e non semplici mani. Il centro abitato si sarebbe sviluppato attorno ad una fortezza bizantina, appartenente alla famiglia Joanniskis qui residente, quando nell’alto medioevo la Puglia, era una Provincia dell’impero Bizantino.
Il nome sarebbe stato abbreviato in JHOA di cui appunto Gioia.
Nell’attuale castello, rimaneggiato e diverso dall’originale, nulla è rimasto dell’antica fortezza Bizantina. Riedificato dopo la conquista normanna dell’Italia meridionale, è da attribuire a Riccardo Siniscalco fratello di Roberto il Guiscardo. Il Castello è legato a Federico II di Svevia, nome dell’imperatore che lo ristrutturò, di ritorno dalle Crociate e vi soggiornò sia in vita sia in morte.
In questo luogo sostò la sua salma dopo che la morte lo aveva colto a Castel Fiorentino nel 1250, nelle vicinanze di Foggia, durante il suo ultimo viaggio, per essere poi tumulato nell’interno della grande e bella Cattedrale di Palermo, dove riposano anche i suoi avi.
Qui l’imperatore, il Puer Apulie, aveva soggiornato molte volte. Secondo il si dice: Federico II, fece rinchiudere all’interno del castello, una donna che l’era molto vicina, la dama piemontese Bianca Lancia, di Agliano, i due si conobbero nel 1225, presso Lagopesola, fu un colpo di fulmine da ambo le parti, Federico invaghitosi di Bianca, decise di portarla con sé al seguito dello zio Manfredi, marchese di Monferrato. Bianca Lancia, da Federico II, ebbe tre figli Costanza, Violante e il celebre Manfredi, che erediterà il trono di Sicilia.
La Leggenda narra, che l’imperatore Federico II, accortosi della gravidanza della donna, roso da estrema gelosia, la fece rinchiudere in una cella sotto la torre della Regina, la giovane donna gravida e sola era disperata. Qui Bianca fece nascere Manfredi, in preda alla più nera disperazione, di essere stata accusata d’infedeltà, si recise i seni, che furono inviati su di un vassoio d’argento all’Imperatore, insieme al piccolo Manfredi appena nato.
La straordinaria somiglianza fisica e in seguito (caratteriale del piccolo), convinsero l’Imperatore Federico II, della totale innocenza della sua donna Bianca Lancia di Agliano, che sposò in punto di morte della stessa.
In questo periodo, l’intero pianoterra del castello, di Gioia, contiene molti oggetti di valore, tutti trovati e provenienti dalla zona di Monte Sannnace, grande e ricca area Archeologica della Puglia.
Anna Sciacovelli