Colori e Parole, un evento realizzato presso la sede Centrale della Banca Apulia di Corso Vittorio Emanuele di Bari, dove due artisti, uno della penna, la scrittrice Concetta Antonelli, l’altro del colore, il pittore Michele Agostinelli, hanno realizzato a un evento diverso dal solito.
Un breve saluto del Consigliere della Commissione Comunale alla Cultura, dott. Filippo Melchiorre, che ha elogiato entrambi, per la sintesi e la ricercatezza dei lavori, ha dato poi la parola per la presentazione, alla Prof.ssa Rossella Lovascio, la quale ha reso evidente un dualismo di “NOTE” espressive, in simbiosi perfetta.
Un binomio di nuove realtà, che dispiegano i loro variegati sogni, di sensazioni emozionali, “colori e parole” e sogni, che nel contemplativo silenzio, si lascia “scoprire e leggere”.
L’impegno profuso in questo evento, dopo l’esperienza della mostra in Giappone, ha senza dubbio ampliato l’orizzonte del poliedrico artista Michele Agostinelli.
Un’esposizione di nuove opere materiche, che si prestano a una visione diversa dal solito, ma che narrano nel loro silenzioso “essere” le diverse sperimentazioni dell’artista, che si accompagnano alle brevissime poesie della poetessa Concetta Antonella.
Chi vuole guardare e gustare minuziosamente, un quadro di Michele Agostinelli, deve dare uno sguardo alla terra, che ultimamente l’ha ospitato, un viaggio veloce verso un “lido asiatico” il Giappone, ha conferito al nostro pittore un’etichetta internazionale e la sua internazionalità e descritta a chiare lettere nei quadri, che fanno bella mostra alle pareti di questa sala, che ospita l’evento.
Michele Agostinelli, trova sempre un nuovo linguaggio, inteso a realizzare umore e consistenza, alla realizzazione e crescita di un’arte particolarmente innovativa, quasi un atto liberatorio, che si dispiega ad ampio raggio in tutte le sue opere.
Intermezzi musicali di chitarra, hanno elettrizzato l’ambiente, catapultandoci in un mondo dinamico di note e di suoni consoni all’evento stesso, il prodigioso musicista Francesco James Valente, con la sua musica hanno dato all’evento una svolta particolare.
Le arti in campo erano tre, numero perfetto per un’eccellente trilogia. Il sapiente dosaggio degli elementi nelle opere di Michele Agostinelli, concorrono ad avvalorare e valorizzare una siffatta tesi: dalla luce riflessa, alla trasparenza, da un’illusione-allusione, da intendersi come “altra forma” di consapevolezza al movimento, non necessariamente sorretto, da un ritmo compositivo esagerato.
Michele Agostinelli, trova sempre il “verso”, di adeguare le proprie idee creative a un linguaggio pittorico personale, inteso a creare, umore e consistenza, alla crescita di un’arte rinnovata pur essendo molto antica.
La leggerezza armonica delle sue opere, lascia trasparire una nuova produzione artistica, che assume in questo periodo, un valore lineare sui volumi, proprio per questo, si nota una maggiore preminenza dei piccoli o grandi “tatami” che disposti sulle pareti, creano una gradita visuale e un morbido contorno, all’accentuata linearità.
Uno stile rinnovato il suo, con composizioni di un cromatismo a volte suadente dolce e sereno, altre volte, quasi violento. Passando repentinamente dal vivacissimo rosso carminio, al verdeazzurro esternando un’ansia interiore, alla continua ricerca di una suadente serenità, dove l’uomo artista, possa ritrovare intatta la propria anima.
In stretta connessione alla tendenza grafica, nelle opere di Michele Agostinelli, non mancano epigrammi pittorici, con l’idea di creare una continua musicalità nelle sue tele, pregi questi, emergenti da un sottofondo culturale sopito, quasi sottaciuto e volutamente chiuso, alla curiosità degli altri.
Al suo silenzio, si contrappongono la ricercatezza e l’eccezionale ricchezza cromatica, che questa sera si mostra nelle composizioni e nelle tele, che ci vengono incontro sia con un dato narrativo, che nella scomposizione – divisione, degli elementi compositivi, che silenziosamente finisce per narrarci, il reale vissuto del nostro pittore.
Anna Sciacovelli