Tra i ragazzi di Via Panisperna N.90, risulta anche il nome di Ettore Majorana, nato a Catania il 5 Agosto, 1906 , insieme a Bruno Pontecorvo, Edoardo Amaldi, ed Emilio Segrè, un gruppo di giovani scienziati, un piccolo nucleo italiano, che presso il Regio Istituto di fisica con a Capo il Professore universitario Enrico Fermi, giovane accademico, i quali tutti uniti, dallo stesso ideale, portarono a termine il primo esperimento nucleare nell’anno 1934.
Ettore, allora giovanissimo, si era già iscritto al quarto anno presso l’Università di Roma, alla Facoltà di ingegneria cambia idea e nel 1928, passa alla facoltà di fisica nucleare, si laurea l’anno seguente, avendo come relatore il Professore Enrico Fermi, svolgendo la tesi su “La teoria quantistica nei nuclei reattivi”, ottenendo pieni voti, 110 e lode.
Nell’anno 1932, ottiene la libera docenza in fisica teorica, con cinque lavori, giudicati di grande importanza, su studi e problemi di fisica atomica e molecolare. Ettore in tutto avrebbe scritto e pubblicato solo nove libri, per un totale di novanta pagine, da citare Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario, nel 1932, storia dei nuclei del 1933, Si lasciò convincere di andare all’estero come aveva già sperimentato Fermi, per tale viaggio ebbe una sovvenzione a fine gennaio del 1933, la sua assenza dall’Italia durò circa sei mesi.
In Germania ebbe sentore, dell’epurazione silenziosa che stava avvenendo contro gli ebrei, nella Università vide posti vacanti sia nella biblioteca e nelle aule di lettura, nei ristoranti c’era il muro di separatezza tra il popolo tedesco e il popolo ebreo. Al suo rientro in Italia cercò di parlare di questo avvenimento ma tutti lo consigliavano di tacere.
Ettore continuò il personale lavoro di ricerca, e nel 1934, presentò un altro lavoro da poco terminato al suo gruppo di via Panisperna 90, dei giovani ricercatori, con grande soddisfazione di tutti la “Teoria Simmetrica dell’Elettrone e del Positone”.
Nell’autunno del 1937 ebbe, per meriti eccezionali, la cattedra di fisica teorica dell’Università di Napoli; tuttavia la sua salute, già compromessa da un principio di esaurimento nervoso, parve peggiorare sempre più.
Nella primavera del 1938 dopo un viaggio via mare da Napoli a Palermo, Ettore Majorana scomparve improvvisamente, anzi si può dire misteriosamente, dopo aver lasciato una lettera in cui esprimeva il proposito di uccidersi suicidandosi, forse nel corso di quella traversata, su di un piroscafo in partenza da Palermo e diretto a Napoli.
Molte le dicerie sulla sua fine, alcuni dicono chiuso in un convento, altri sussurrano, emigrato in Argentina, altri ancora, sparito perché si vergognava, di essere un gay ad oggi nessuno conosce la verità.
Si presume la data della sua morte nell’anno 1938, in un giorno di primavera. Ancor’oggi, si cerca la verità sulla sua sparizione, nulla ancora è certo.
Anna Sciacovelli