Sepp Innerkofler alpinista altoatesino, militare e scrittore delle sue avventure, è stato un personaggio di grande rilievo, dotato di obiettivi, caparbietà e importante per la nostra storia della Prima Guerra Mondiale. È stato il quarto figlio del contadino e scalpellino Christian che invece di seguire le tracce del padre si trasferì nell’Alta Pusteria dove iniziò a lavorare in una segheria e nel tempo libero dedicandosi all’arrampicata e alla caccia. Nel 1889 ottenne anche la patente di guida alpina che seppe sfruttare nel periodo di tutta la sua carriera militare. Scalò la parete nord della Cima Piccola di Lavaredo, divenendo un prestigioso scalatore. Conosceva bene le tre cime, dove a tal proposito il 3 Giugno sale alla Busa di Fuori di Cima Undici per osservare gli italiani e i cannoni puntati sul versante est di Col Quaternà. Nel 1895 insieme alla moglie Maria Stadler gestisce il rifugio su monte Elmo e poi dal 1898 al 1915 il rifugio Dreizinnen (Tre Cime) ora Rif. Locatelli. Gli utili dei rifugi consentirono di realizzare e costruire la bella villa Innerkofler a Sesto poi divenuto l’albergo Dolomiten in val Fiscalina.
Il 26 Maggio del 1915, periodo della grande guerra, si fomentavano grandi dissidi tra l’Italia e l’Austria, dove portarono Sepp a prendere quel coraggio e a scavalcare ogni orizzonte, a controllare dalle montagne tutti i movimenti dei nemici ed essere pronto a reagire con la sua compagnia. Il 20 Maggio si creò la “Pattuglia Volante” assieme a Sepp come guida alpina. Il 21 Sepp dopo la scalata del Paterno fu promosso caporale e il 4 luglio grado di sergente e decorato con medaglia d’argento.
Nel 19 maggio del 1915 Sepp scriveva “il mio diario durante la guerra con l’Italia”, una serie di appunti-promemoria dove raccontava la sua esperienza nella prima guerra mondiale con quei primi scontri a fuoco tra i soldati.
Il suo amico Italo Lunelli vedendo morire il suo amico Sepp in quel famoso 4 Luglio 1915 a Monte Paterno, gli dedicò una poesia intitolata “A Sepp Innerklofer” […] Innerkofler tocca la cengia/ che gira graziosamente/ la vetta di Monte Paterno;/ tre appigli, e il falco/ nato ai dirupi,/ giunge la cima/ che l’alpino difende. […] Se urla a notte alta/ odi per le pareti/ il colpo lento/ di un martello/ e lo schianto dei sassi/ che avvallano. Che è?/ È Innerkofler, la guida./ […]
Rosa Santoro