L’obbligo religioso degli Ammoniti di placare gli Dei con sacrifici umani, fu la più comune giustificazione della soppressione dei neonati al dio Moloch e a Saturno (Cartagine). La leggenda dice che Giove da parte della madre Rea per sottrarlo alla voracità del padre Saturno; esposti, furono Edipo, Mosè,Ciro, Romolo e Remo.
In Egitto i sacrifici umani erano vietati, mentre tra i popoli italici S’immolavano solo i nati durante le feste della primavera in Irlanda, vigeva il culto druidico, i sacrifici giunsero sino al V secolo. Presso il popolo Azteco, i sacrifici di neonati erano comuni, anche presso gli aborigeni dell’africa e dell’Oceania.
La necessità di limitare il numero dei figli è stata la vera e unica causa della soppressione, in massa dei neonati in India, fino al secolo scorso.
L’infanticidio era legale e in Cina si sopprimevano molte più donne, per diminuire le nascite, di contro servivano più braccia per lavoro quindi si tutelavano i maschi.
I neonati di peso per la comunità (deformi, deboli e immaturi) a Sparta venivano gettati nel tagete e a Roma dalla Rupe Tarpea.
Le leggi seguivano il costume: in Grecia non si puniva l’infanticidio e a Roma l’abbandono era lecito (Cicerone, Livio, Plauto,Svetonio) su ordine del pater familias.
L’esposizione avveniva nel Foro olitorio presso la Colonna Lattaria, così detta perché alcune donne si fermavano lì ad allattare; molti neonati erano preda di cani, di aruspici o di “nutricatores” che li allevavano per venderli come schiavi.
Solo gli Imperatori Augusto, Nerva e Traiano, con le tavole alimentari, a chi allevava i bambini, davano un reale compenso.
Il primo brefotrofio si formò a Milano nel (780), a Cremona per il monaco Anasperto, (870) poi a Montpellier, a Parigi e a Roma, nel 12O1, con Papa innocenzo III. I brefotrofi svolsero un ruolo importante per lo sviluppo della pediatria; a illustrarli bastano i nomi di Filkestein, Brusa, Moro, Vitetti, Ortolani. Avevano migliaia di assistiti. Il brefotrofio di Roma nel 1947 aveva oltre mille ricoverati sparsi in cinque sedi diverse. Spesso avvenivano gli abbandoni in ospedali i bambini ricoverati per un malanno, erano abbandonati dai genitori, che non potevano assisterli.
Fu il dottor Robertson, nel 1952, a sensibilizzare l’opinione pubblica inglese, con due filmati su una bambina di due anni in ospedale, ricoverata senza madre e con la stessa, dai filmati sono stati scoperti quattro quadri della sindrome “abbandonica”. Il bambino ha quattro fasi: protesta, disperazione, adattamento, negazione.
Altro problema, era quello delle dimissioni del bambino, che non era preso dai parenti, quindi definitivamente abbandonato, presso l’ospedale, che l’aveva curato.
Anna Sciacovelli