Tra le tante reliquie, conservate della passione di Gesù Cristo, trovano spazio nelle cattedrali di Pugliesi alcune spine della corona, posta sulla testa di Gesù per deriderlo, durante la giornata del venerdì mattina nella città di Gerusalemme.
Bari,nel tesoro della Basilica di San Nicola, si conserva una sacra spina proveniente dalla corona posta sulla testa di Gesù, che i re francesi custodivano nella Saint- Chapelle a Parigi,fu donata nel 1301 da Carlo II D’Angiò alla basilica del Santo, che egli considerava sua cappella reale.
Da cosa scaturisce questo prezioso dono alla celebre Basilica Pugliese e perché il Re angioino volle donarla.
Un motivo basilare lo si può ravvisare nella tradizione di famiglia,iniziata da Luigi IX il santo, di dispensare alle maggiori chiese del regno reliquie e suppellettili di TERRA Santa raccolte e custodite con particolare devozione nella Sainte-Chapelle.
Con questi munifici gesti il monarca cercava di rafforzare la fitta rete di relazioni politiche tra la casa D’Angiò ei diversi territori dipendenti dalla monarchia francese.
Anche il nipote Carlo II, re dal 1285 al 1309, fece altrettanto: nel Sud Italia elargì sacri donativi, non solo alla città di Bari ma anche a Napoli, capitale del regno meridionale, anche alla città di Andria.
Re Carlo II aveva una particolare venerazione nei confronti di San Nicola, le cui ossa erano venerate a Bari da1087.
Quando giovane principe di Salerno, fatto prigioniero dagli aragonesi in Sicilia nel 1284, era stato condannato a sicura morte; si volle raccomandare con un voto al santo taumaturgo. Si narra che la notte precedente l’esecuzione egli avesse sognato santa Maria Maddalena e San Nicola che gli promettevano la sua imminente liberazione. Infatti, all’indomani la regina spagnola Costanza fino a quel momento intenzionata a vendicare con il sangue la morte di Manfredi e di Corradino, il più giovane e ultimo discendente della casa degli Hohenstaufen, risparmiò la vita del giovane Carlo II , monarca francese e principe di Taranto, comminando la pena in tre anni di prigionia da scontare il Spagna; al termine della pena, la regina Costanza lo liberò dietro compenso di una forte somma di denaro.
Per sciogliere il voto per grazia ricevuta, di certo nel 1301, Carlo II D’Angiò, si recò in pellegrinaggio sulla tomba di San Nicola, fu in quella occasione, che il monarca francese espresse il desiderio di donare l Capitolo della Basilica barese, alcune reliquie della passione conservate a Parigi, tra cui una spina, della corona di Cristo.
Inoltre, Carlo II dotò la Basilica nicolaiana di oltre venti libri liturgici, che dovevano servire a celebrare a Bari il rito parigino: quel rito includeva diversi uffici per le reliquie e in particolare quelle della passione come la sacra spina della corona di Cristo.
Nella cripta, durante ogni venerdì di quaresima, si espone la reliquia sull’altare del santissimo crocifisso, dove i fedeli possono liberamente accedere per venerarla.
Quest’anno si è rinnovato e verificato il miracolo, della spina la quale ha cambiato colore è divenendo rossa, assumendo il colore del sangue.
Anna Sciacovelli