Colori brillanti e luminosi nella pittura di Umberto Colapinto, la materia cromatica diventa energia e simbolo metaforico di una primitiva nostalgia.
Non è facile formulare valutazioni sul percorso pittorico dell’artista pugliese Umberto Colapinto, bisognerebbe entrare nel conscio inconscio del pittore per conoscere e mettere a nudo quel quid interiore che lo spinge a dipingere.
In Colapinto la creatività è un’esigenza della propria fantasia, che lo spinge a far decollare la personale capacità creativa, non subendo il fascino del visto o del vissuto, ma realizzando un mondo poetico interiore, che lo pervade e al quale si avvicina senza inquinamenti, ma in punta di piedi.
Al nostro artista, non servono complicati intrecci o divagazioni sonore di grande risonanza ma, nel suo “raccontare”riesce a descrivere fatti e situazioni senza la minima presenza di figure ma dandoci certezza della loro presenza con un validissimo accordo cromatico.
Molte sono le forme di creatività in arte ma, Umberto autodidatta, rimane fedele alla pittura, che sin da ragazzo lo aveva ammaliato facendolo avvicinare agli artisti pugliesi emergenti.
Lontano dalla vita reale e dalla quotidianità, le opere di Colapinto prendono spunto dalla natura che lo circonda, partendo dal verde intenso, per arrivare a un rosso acceso, riuscendo ad utilizzare tutta la gamma dei colori, sia acrilici che ad olio stemperando sulle tele non la sua non più giovane età, ma la sua maturità, tracciando segmenti reali-irreali, dando un senso figurativo alla musica interiore costantemente presente in lui e che lo spinge a proseguire nel personale percorso d’artista.
Nell’ultimo periodo sulle sue tele il rosso acquista un’intensità maggiore, tanto che in particolari condizioni di luce può sembrare che tutto il paesaggio avvampi in un incendio spettacolare.
Nel gioco matematico del più e del meno del colore sulle tele, dividendo e distribuendo a intervalli costanti emergono pian piano particolari che a colpo d’occhio, possono passare quasi inosservati mentre l’artista ha deliberatamente voluto lasciare che il fruitore cercasse e trovasse il passaggio nascosto tra le “fronde” dei diversi colori.
L’impegno e la serietà morale dell’artista nella ricerca del colore-calore per coinvolgere l’ utente in una sorta di attonito stupore che si espande dalla tela sembra avvolgere l’animo dell’astante.
L’impianto delle sue opere è strutturato secondo linee decise che contornano spazi infiniti di colore ora freddi e astatici, ora caldi e irruenti quasi sanguigni, nel magma di un immaginario vulcano che sembra espandersi, sull’intera intelaiatura della tela.
L’artista nei suoi nuovi “canovacci” esterna dei sopiti sentimenti quasi un’onda rigeneratrice lo sommerge e lo avvolge, in una pienezza di sentimenti nascosti ai più, Colapinto trasmette nel visitatore, una sensualità mediterranea sì che la stessa materia si mescola con la felicità interiore.
Un atto mediatico il suo, nel dare anima alla propria essenza di vita e ai diversi elementi in essi coesistenti, tanto che ciascun opera, esprime una pungente irruenza narrativa, capace di smuovere anime in letargo, che passivamente guardano senza reazione esterna le opere dell’artista, che a mio avviso può definirsi,un valente “Scrittore del Colore”
Anna Sciacovelli