Sono anni che l’apertura delle lavanderie a gettoni viene proposta come un investimento contenuto e dagli ottimi ritorni economici, anche qui in Italia: tanti si sono tuffati sull’opportunità fin dal primo momento, altri invece sono arrivati più tardi, e analizzando i risultati bisogna riconoscere che le sorti dell’impresa variano dal successo indiscutibile a un deciso pentimento. Ma perché? E soprattutto, oggi, è ancora possibile e sensato credere di ottenere dei rientri significativi dall’investimento in una lavanderia automatica? Lo abbiamo domandato a degli autentici esperti: lo staff di Dry-Tech Srl, un’azienda tutta Italiana specializzata nell’apertura “chiavi in mano” di lavanderie automatiche.
La questione, analizzata da un punto di vista professionale e sulla scorta dell’esperienza, è molto meno difficile di quanto si possa pensare. Il discorso è elementare: il successo delle lavanderie a gettone è possibilissimo, ma richiede di pianificare l’investimento con attenzione ed evitare errori apparentemente banali, ma che possono comprometterlo irrimediabilmente.
Per prima cosa, va trovato l’ambiente giusto. Non si tratta tanto di una difficoltà tecnica: un qualsiasi negozio dove si possano installare lavatrici e asciugatrici nel fronte, e gli impianti nel retro, va di per sé più che bene. Ma quello che fa davvero la differenza è la posizione in cui questo ambiente si trova: se si trova un negozio vicino ad un parcheggio ampio e comodo, le persone saranno più invogliate a fermarsi. Se nei paraggi ci saranno altre attività dove gli utenti della lavanderia hanno ragione di passare per svolgere qualche commissione, le ragioni di passare anche dalla lavanderia aumenteranno. E se infine avremo scelto una location di grande passaggio, la pubblicità del negozio si farà automaticamente e per passaparola.
Ma non è soltanto per il passaggio che la posizione continua ad essere importante per avere successo con una lavanderia a gettoni; il tipo di popolazione del quartiere è un fattore spesso ignorato, e che invece sta dietro alla stragrande maggioranza dei veri successi imprenditoriali in questo campo. La prima clientela, infatti, è quella che vive nella zona immediatamente circostante: e non tutte le comunità hanno la stessa probabilità di avere bisogno – e di voler utilizzare – una lavanderia automatica. L’ideale è trovare una zona con molti condomini, e con un reddito medio non eccessivo; la ciliegina sulla torta, poi, sarebbe sicuramente individuare una zona con un’alta percentuale di single, o ancora un’area dove abitano molti studenti fuori sede (sebbene quest’ultima abbia senso solo nelle città universitarie). In tutti questi casi, abbiamo infatti davanti un’utenza potenziale che ha molte probabilità di non voler comprare una lavatrice domestica e quindi ha bisogno di un servizio come il nostro.
Infine, sotto il profilo dei costi, solo uno (dato che non c’è personale, e che a parte i macchinari l’arredo necessario è minimo) è davvero da tenere presente: quello dell’energia. La corrente elettrica è molto cara in Italia, e purtroppo i consumi energetici sono la voce di spesa più corposa per questo tipo di attività. Valutare fin dall’inizio un investimento leggermente maggiore per inserire impianti a vapore, di moderna concezione e molto più efficienti, può oggi essere una scelta fondamentale per poter davvero avere dei rendimenti significativi dalla propria lavanderia a gettone.