La Regina Giovanna D’Angiò, nata a Zara il 26 giugno, in giovane età, sposò Gugliemo d’Asburgo, rimasta vedova a soli trentacinque anni, il 6 agosto fu acclamata regina e occupò il posto del fratello Re Ladislao morto precocemente, si dice avvelenato, fu incoronata regina di Napoli, nel 1371, figlia di Carlo III e di Margherita di Durazzo, successe al fratello Ladislao nel 1414, nel 1415 sposava Giacomo di Borbone, che per la sua crudeltà, dopo la ribellione dei baroni Napoletani, fu spodestato e ucciso in una congiura di palazzo.
Rimasta vedova continuò a regnare e conquistando l’amore del gran siniscalco del Regno, Giovanni Caracciolo, detto Sergianni, ne divenne per lungo tempo, l’amante.
Nei suoi primi anni di Regno, la regina Giovanna D’Angiò Durazzo, usò un trattamento di particolare benevolenza nei confronti dell’Università di Bari.
Facendo condonare in svariate occasioni, parte degli oneri fiscali, rinviandone il pagamento, di altri oneri in considerazione della fedeltà, che la città aveva ripetutamente dimostrato nei momenti di maggiore precarietà, dalla quale era stata fortemente travagliata, quando il possesso della corona era stato messo in serio pericolo dagli interventi armati del pretendente Luigi III D’Angiò, prepotente e irriguardoso verso la regina Giovanna.
Anche Sergianni, presto manifestò la sua crudeltà e resosi odioso verso i suoi sudditi i quali stanchi di subire le sue angherie, in una congiura di palazzo, lo uccisero senza pietà.
La sua bonarietà si evince dai numerosi documenti da lei emanati sin dal 1428, tanto che in un atto ufficiale chiede a Francischello Imperato, di Napoli, di soprassedere alla riscossione di qualsiasi colletta, dono, tassa, o altra funzione fiscale, a lei dovuta, per il corrente anno 1430. Il tutto scaturiva da un’indicibile miseria in cui si dibatteva il popolo Barese, tanto che la regina minacciò il tesoriere Imperato, di privarlo della grazia regia, se per caso non avesse ottemperato alla sua precisa volontà l’atto di richesta convalidato dal consiglio quadrato con l’impressione dell’anello regale a confermare la propria volontà sino a nuovo ordine della medesima Regina.
Moriva a Napoli il 2 di febbraio del 1435.
Anna sciacovelli