Artista, Katya Abbrescia.
Presidente dell’Associazione ARTISTIKA (Segni di Puglia) e Coordinatrice della Collettiva di Capurso.
- Spiegami Katya, in qualità di Presidente dell’Associazione “Artistika” cosa ti spinge a ideare programmare e creare eventi?
- Mia cara Anna, risponderti non è facile, dire qual è la spinta interiore, che mi suggerisce a programmare una collettiva, conoscendo a priori i tentennamenti degli artisti e le incertezze, che ognuno di noi deve superare, essendo anch’io un’artista, sono molto attenta alle indecisioni degli altri.
Ci vuole molta attenzione, alle necessità degli altri, non trascurando quelle della Comunità, senza condizionare alcuno, lascando a tutti la massima libertà di esprimere la propria Arte.
Il mio impegno, è quello di far conoscere a tutti la produttività degli artisti, che si sono affidati alla mia esperienza, dandomi piena fiducia nelle scelte delle opere da esporre.
- Tu sei così tanto impegnata con l’Associazione Come hai avuto modo di conoscere gli altri artisti?
- Un percorso comune, mi ha dato l’opportunità di conoscere e ammirare i lavori di questi Artisti, un percorso significativo, che spesso significa mettersi in discussione, ogni qualvolta si affronta il pubblico, che entra in una galleria e inizia un soliloquio con se stesso, passando da un quadro all’altro, senza manifestare la propria scelta definitiva.
- Sei decisamente soddisfatta di aver programmato quest’evento?
- Sono oltremodo soddisfatta, della riuscita di questa Mostra Collettiva, che mi ha dato la possibilità di valorizzare e accrescere le mie valenze induttive, sia nelle scelte, che nel mettere insieme, opere di autentico valore individuale.
Grazie anche in questo caso, alla mia mano destra, Flavia Tatone, che riesce a pianificare le diverse gibbosità che s’incontrano lungo il cammino per la migliore riuscita dell’evento stesso.
Il mio impegno, non nuovo, ma collaudato diverse volte in passato, mi spingono a non abbandonare il campo, ma a continuare nella scoperta e valorizzazione di nuovi artisti emergenti e programmare altre mostre, per altre occasioni.
Con queste emblematiche parole, la curatrice della collettiva mi ha caramente salutata.
Anna Sciacovelli