Il Mondiale Formula 1 2022 era partito alla grande per la Scuderia Ferrari. Dopo tanti anni di sofferenza, il cavallino rampante sembrava nettamente superiore alle frecce d’argento della Mercedes e competitive allo stesso livello delle Red Bull. Purtroppo però nell’ultimo mese sembra che l’incantesimo si sia rotto: in tre gare abbiamo assistito a 5 ritiri su 6 tra Sainz e Leclerc.
I numeri sono impietosi: si è già creato un gap importante tra il campione del mondo in carica Max Verstappen ed il pilota monegasco Charles Leclerc. Pure l’altro pilota Red Bull Sergio Perez ha superato il ferrarista. Ovviamente nella classifica costruttori il divario tra le due scuderie è ancora più ampio. I bookmaker sembrano avere già ben chiaro chi vincerà del mondiale, sia per i piloti che per i costruttori: i migliori siti di scommesse danno come ultra favorita la Redbull, con Verstappen sul podio finale. Ma c’è ancora possibilità di cambiare verso alla stagione?
Teoricamente si visto che siamo soltanto a poco più di un terzo del calendario ma ovviamente la Ferrari deve trovare quell’affidabilità che nella primissima parte del Campionato aveva fatto la differenza a proprio favore.
“Maggiori prestazioni della power unit, minore affidabilità”
Non sono certo mancate le dichiarazioni di rito da parte di Mattia Binotto, Team Principal di Scuderia Ferrari dopo il disastro di Baku aggravato ulteriormente da quattro ritiri di macchine e piloti motorizzati dalla scuderia di Maranello.
La spiegazione che dà l’ingegnere è legato alle migliori prestazioni della power unit che però si pagano in minore affidabilità. Un problema non certo di poco conto visto che serve poco fare la pole position nelle prove e magari anche il giro veloce nel corso del Grand Prix se poi non si riesce a completarlo.
Binotto ha detto sinceramente l’affidabilità delle macchine non è ancora perfetta ma il team ha tutte le carte in regole per arrivare a questo obiettivo e dunque il numero 1 della scuderia ci rassicura ma bisogna anche vedere quanto tempo ci vorrà per arrivarci e se saranno poi sufficienti le gare rimaste per colmare il gap già importante di punti che si è venuto a creare con la Red Bull e con Max Verstappen.
Da quanto mancano le vittorie in casa Ferrari
Rivedere la Scuderia Ferrari ed un suo pilota in vetta alle classifiche alla fine della stagione porterebbe davvero ad una esplosione di gioia per milioni di tifosi in Italia ma anche nel resto del mondo. Da troppo tempo infatti manca un titolo iridato a Maranello.
Dobbiamo infatti tornare indietro al 2008 per l’ultima vittoria di Team: la F2008 guidata da Kimi Räikkönen e Felipe Massa si aggiudica il titolo costruttori con ben 172 punti. Il pilota brasiliano Massa poi andò ad un passo anche dalla vittoria del Mondiale Piloti e Lewis Hamilton vinse il titolo iridato per soltanto un punto in più.
Purtroppo indimenticabile fu l’errore commesso nel Gran Premio di Singapore, quando il responsabile delle operazioni ai box diede a Massa l’ok mentre i meccanici stavano ancora effettuando il rifornimento di carburante. Il brasiliano ripartì con il bocchettone della benzina ancora incastrato nell’auto. I meccanici corsero all’uscita dei box per rimuovere il tubo ma tanto fu il tempo perso che Massa non riuscì ad arrivare a punti in quell’occasione.
L’anno precedente invece, il 2007, la Ferrari vinse il mondiale costruttori e piloti con Räikkönen sempre in coppia con Massa.
Il pilota finlandese fu artefice di una grandissima rimonta ai danni dei due piloti della Mercedes Lewis Hamilton e Fernando Alonso. I due arrivarono affiancati a 109 punti mentre Räikkönen li sorpassò di una sola lunghezza.
La speranza di tutti i ferraristi è che un copione del genere possa ripetersi nella stagione in corso ma ci vuole uno step importante in fatto di affidabilità per far tornare il cavallino rampante nella posizione che merita ovvero quella di numero 1 così come lo è per storia e prestigio.