Come conoscere la difesa interna ed esterna della città di Bari, dietro Muraglia e i Possenti Torrioni dai quali veniva ed è tuttora, circondata la città non sono facili conoscerla di certo è difesa molto bene anche se a distanza di secoli, sia la muraglia, che i torrioni resistono sia alle intemperie, che da secoli li schiaffeggiano che dalle cariche del nemico.
Certo è, che sia i torrioni, che la muraglia ha creato una cinta difensiva della città, riparandola dagli attacchi dei nemici e difesa molto bene, sia anticamente, che ora.
Interessante si presenta il sistema di sicurezza, adottato circa il mantenimento della sicurezza pubblica, all’epoca in cui l’abitato era protetto da una possente muraglia e da altrettanto robusti torrioni, da svariati pezzi di artiglieria nella quale unico accesso era consentito da due porte l’una vicina al castello (in direzione dell’attuale San Francesco d’Assisi) e l’altra nella odierna piazza del Ferrarese, (lì dove se ne i scorgono ancora i ruderi, recentemente scoperti nel sottosuolo).
Entrambe, erano costantemente vigilate durante tutte le ore del giorno, da un certo numero di guardie e di gabellieri, che controllavano il passaggio dei pedoni , delle vetture e degli eventuali carichi di cose che vi transitavano.
Al calar della notte le porte venivano chiuse, al segnale impartito dalle campane delle chiese, dalle quali, rintoccava la prima ora della notte.
Da quel momento tutti dovevano ritirarsi nelle proprie case e la città piombava in un buio pesto, fatta eccezione, per il chiarore della luna quando c’era e per il fioco riverbero dei lumini, posti davanti alle edicole sacre lungo le strade.
I tenui bagliori delle lampade ad olio cominciarono ad essere presenti nella città, verso i primi anni dell’Ottocento quando il Comune istituì il servizio della pubblica illuminazione.
La responsabilità della notte tranquilla e la sicurezza pubblica veniva assunti dal mastrogiurato o tenente di notte, collaborato da pochi uomini armati, che veniva eletto ogni anno nel mese di Agosto dal parlamento cittadino, co consiglio comunale dei nostri giorni.
Mentre per il controllo esterno c’era una guarnigione di guardia, che spettava allo Stato, garantire la sicurezza della città.
Al momento della chiusura delle porte della città, le cinque chiavi venivano affidate al governatore della stessa, che risiedeva nella strada delle carceri, presso l’attuale palazzo di Città. Posate sopra una boffetta pronte in caso di necessità ad essere adoperate dal governatore.
La notte del 24 settembre 1708, si dette appunto il caso di un allarme improvviso, dovuto ad una ragione rimasta ancor oggi sconosciuta, che fu ritenuta un falso allarme, verificatosi nella zona della portella di mare vicino a San Nicola.
Onde dissipare da chicchessia ogni sospetto il GovernatoreD. Sanbiaso, verso le ore sei della notte cioè verso la mezzanotte convocò nella propria residenza il mastro giurato Francesco Martinez, il regio giudice Francesco Patrizi e il notaio Nicola Donato Carulli, il giudice a contratto ed alcuni testimoni. A lume di candela, egli fece loro innanzitutto constatare che le cinque chiavi della città erano al loro posto e si presentavano autentiche (tutte femminine e grosse ognuna tre quarti di palmo). Con l’aiuto di un lanterniere, che faceva loro luce, si recarono poi tutti davanti alla portella di mare, che risultò ben chiusa col “serrone” o serratura avente dimensioni adeguate a quelle della gigantesca chiave: la stessa porta venne comunque aperta e richiusa per mezzo della chiave, senza alcuna difficoltà, a dimostrazione del fatto che, per quel sito, non si poteva assolutamente passare in maniera furtiva.
Terminata l’ispezione, le cinque chiavi furono riportate al loro posto, nel palazzo del governatore, ognuno degli individui, che vi avevano preso parte, se ne andò quindi a dormire, convinto che nulla di anormale fosse accaduto quella notte, nei pressi della portella del mare e che tutto andasse bene, nella città di Bari.
Dagl’ antichi ruderi della città di Bari emergeva una strana ed evanescente figura di donna, che con un abito bianco vagava durante la notte, nei pressi della portella del mare.
Anna Sciacovelli