La radio è diventata maggiorenne, la rubrica “Cronaca del Regime” diretta da Roberto Forges Davanzati, scelto da Ciano, già ex Direttore della “Tribuna Illustrata”, crea un dialogo radiofonico capace d’incantare la gente, come una notizia letta per caso sulle sanzioni ”Benito Mussolini ha garantito a tutti il pane quotidiano, che la nostra terra produce grazie al lavoro delle nostre braccia e che nessun mercante tiranno, può negarci.”
Nel periodo della massima influenza di Starace, (1936-1939), lo stile radiofonico si perfeziona sempre più, nelle lettere, gli ascoltatori chiedono di ascoltare le commedie, le canzoni, annunci mondani e sportivi, poi, brani di opere liriche, canzoni in lingua e canzoni napoletane: “Santa Lucia luntana”, “La leggenda del Piave”e tante altre canzoni trovano spazio nel calendario canoro dell’EIAR.
Il Re offre la croce di cavaliere a E.A. Mario, che scriveva celebri canzoni anche in lingua: come” Vipera” e “Balocchi e Profumi,” Lui decisamente rifiuta la croce, si accontenta di un orologio d’oro.
Nel 1939, l’Ente ha 194.849 abbonati, e continua ad ampliare il proprio spazio, tanto che riesce, a bandire un concorso per assume più di 350 impiegati, in meno di tre mesi. I programmi si estendono sia a RadioUno, RadioDue, RadioTRE, con venti voci nuove, di cui nove annunciatori e undici annunciatrici.
In quel periodo vanno di moda le operette, che con la sua musica leggera, inonda le corti e le strade della città,
Nel 1940, “C’è una chiesetta Amor, Nascosta in mezzo ai fiori,”
La voce che emerge, su tutte più di ogni altra, è quella di Nicolò Carosio, il quale nel 1929 per effettuare la radiocronaca, di una partita di calcio, che si giocava nello Stadio di Roma, sale all’ultimo piano di un palazzo, attaccato allo Stadio Flaminio, con un binocolo avuto in prestito, trasmise tutte le fasi di quella benedetta partita, poi la voce squillante di Carosio, iniziò a balbettare ”Quasi… Quasiungoal,” ma ridendo involontariamente annuncia “Il pallone è finito fra le grande palle del portiere!” “Scusate tra le grandi palme del portiere.” la grassa, grande e comune risata omerica, della tifoseria, nello stadio e fuori, calmò la furia e l’ira del Responsabile dell’EIAR, Mario Appelius, ufficiale commentatore, del Regime.
Oggi ci sono parole più grosse, che sfuggono dalle labbra degli attuali presentatori.
Anna Sciacovelli