Torna in sella Sylvain Guintoli, che smentisce le voci sul suo ritiro e lancia la sfida al titolo BSB, la serie nazionale Superbike britannica: l’ex campione del mondo Superbike 2014 sembra deciso a dar battaglia grazie al team Bennetts Suzuki e alle novità tecniche, dimostrando di non essere ancora “finito”.
I primi riscontri in pista sono stati positivi: la nuova GSX-R 1000 del team Bennetts Suzuki guidata da Sylvain Guintoli nei test di preparazione al campionato Bsb fanno ben sperare per il prosieguo della stagione della squadra nei 12 Gran Premi previsti per quest’anno.
I test in pista. L’inizio è fissato per il weekend del 2 aprile sul tracciato di Donington Park, e Guintoli ha già scaldato i motori. In particolare, il pilota francese è stato confortato dai risultati ottenuti sulla pista di Almeria, in Spagna, che ha visto il suo ritorno in scena dopo l’assenza ai test di Cartagena (legata a motivi familiari) e che gli ha consentito di approfondire la conoscenza della nuova Suzuki GSX-R 1000 già allestita dall’Hawk Racing secondo le specifiche previste dalla MCE BSB (centralina unica MoTeC senza aiuti elettronici).
La prova di Guintoli. Per “Guinters”, il nomignolo che si è conquistato nell’ambiente, quello di inizio marzo è stato il quarto momento di test con la nuova moto, dopo le prove a Mallory Park e l’occasionale shakedown a Sepang con una Suzuki GSX-R 1000 (che però nell’occasione era in configurazione 8 ore di Suzuka). Ad Almeria, inoltre, l’Hawk Racing era presente al gran completo, visto il coinvolgimento del Campione britannico Superstock 1000 in carica Taylor Mackenzie (compagno di squadra di Guintoli) e il giovanissimo Bradley Ray, già visti in scena nei Pro Test di Cartagena.
L’Italia presente. In questo ambizioso team c’è anche un pizzico d’Italia, perché come annunciato ufficialmente dalla compagnia la Bitubo “lotterà al fianco del Team Bennetts Suzuki per il titolo del British SBK” con Sylvain Guintoli e Taylor Mackenzie, appunto, ma anche per il titolo Superstock1000 con Richard Cooper in sella alle Suzuki GSX-R 1000. Una combinazione di giovani talenti ed esperienza da cui si attende un ottimo riscontro.
Forcelle per moto. Si conferma dunque l’attenzione particolare che l’azienda italiana riveste verso la produzione di prodotti performanti per le moto, sia per quelle sportive che per quelle da strada: in questo ultimo caso, basta guardare il catalogo digitale di OmniaRacing per scoprire le ultime novità tra i dispositivi e le forcelle Bitubo, che proseguono la forte tradizione inaugurata nell’ormai lontano 1963 al servizio degli appassionati delle due ruote.
La storia di Bitubo nelle competizioni moto. Tra quelli che restano momenti storici del gruppo, bisogna sicuramente ricordare il 1975, quando sul mercato si impone la soluzione “Bitubo” che poi caratterizzerà tutta la produzione, ovvero la coppia di ammortizzatori collegati da due tubi compensatori in gomma, subito apprezzati dai principali campioni motociclistici; nel campo della velocità, invece, il primo titolo mondiale viene conquistato nel 1979 con la vittoria di Lazzarini nella classe 50 cc, mentre in periodi più recenti citiamo solo il trionfo di Raudies nel mondiale 125 del 1993.
Prodotti e accessori di rilievo. Non meno lungo l’elenco di prodotti brevettati e di successo, che annovera gli ammortizzatori di sterzo con camera coassiale di compensazione di Azoto, la prima forcella al mondo con vaschetta di compensazione esterna dotata di sistema “big piston” (datata 1993) e il rivoluzionario sistema Mono 4 Regolazioni, del 1998, che resta attuale ancora oggi per la tecnologia mondiale delle sospensioni. Uno dei prodotti più recenti è invece il sistema idraulico Fps, oggi applicato alle cartucce ECH29 e alla forcella RDH.
Alessia Baldassarre