Fin fa piccoli, i bambini, giocano a fare i grandi, imitandoli nei gesti quotidiani che tutti i giorni vedono davanti ai propri occhi. Uno di questi è cucinare. Le bambine adorano imitare la madre con le loro pentole giocattolo. Crescendo, sviluppano il desiderio di trasformare in lavoro ciò che per loro era solo un gioco.
La passione si trasforma in tentativi, in piatti bruciati e ciambelle senza buco.
I numerosi programmi tv di cucina, fanno da trampolino di lancio a numerosi giovani che vogliono diventare chef.
Molti programmi tv danno la possibilità di trasformare uno chef amatoriale in uno chef professionista, e di fare carriera in questo campo.
Altri ragazzi che non riescono a partecipare a questi programmi, inseguono il proprio sogno seguendo numerosi corsi o frequentando la scuola alberghiera.
Ma Come diventare chef dopo aver frequentato i dovuti corsi?
All’inizio della carriera si pratica un periodo di apprendistato (conosciuto anche come ‘’gavetta’’), in cui si svolgono numerose mansioni nell’ambito culinario, fino ad arrivare ad assumere la giusta esperienza.
Inoltre ci sono molte scuole culinarie per la formazione di chef che concedono la possibilità agli studenti di lavorare nei ristoranti in cui hanno completato gli studi.
Ricoprire il ruolo di chef dà tante soddisfazioni, ma, allo stesso tempo, porta tante responsabilità. Molti sono i compiti ricoperti da questa figura: stabilire il menù, verificare la freschezza degli ingredienti, istruire i cuochi, creare nuove ricette, supervisionare lo staff, gestire e coordinare i compiti del personale moltissimi altri.
Quindi, per diventare chef, non bisogna avere solo la passione della cucina, ma bisogna saper comunicare con tutto lo staff in modo chiaro, professionale e rispettoso, dimostrando si essere un buona leader.
Dopo tutto, è grazie alle capacità dello chef, che il ristorante in cui lavora ottiene successo.