Il cappello rosso scarlatto, copre il volto di una modella, che si diletta a posare per un ritratto, lo sguardo smarrito, l’incerto sorriso sono fermi sulla tela. Ma lei dov’è? Tutti chiedono di lei, che si nasconde ai nostri occhi e con un sorriso enigmatico si sposta da destra a manca.
Nell’antico sepolcreto dell’Ex convento di Santa Croce, databile tra il XVI e il XVIII secolo d.C. Si è svolta la personale dell’artista Daniela Pagliaro.
Il Pittore Umberto Colapinto, Presidente dell’Associazione“Cuber-Art”di Gioia del Colle, promotore dell’ evento, ha salutato con un sincero benvenuto tutti i presenti, dando voce alla madrina del Vernissage Giornalista Claudia Vitrani, la quale dopo un breve saluto ha dato la parola all’ospite d’onore il Maestro Siriano Zahi Issa, che ha incitato l’artista a continuare il proprio cammino nell’arte senza mai fermarsi,ha salutato tutti, passando il testimone e spazio alla giornalista, critico d’arte Sig.ra Anna Sciacovelli, la quale, ha elogiato l’artista, per la caratteristica particolare della sua pittura, dalle opere esposte emerge sia la forza che la fragilità emozionale, della sua pittura e che all’interno del proprio orizzonte, l’ artista Daniela Pagliaro, con audacia e intelligenza, si delizia e delizia il pubblico, con un gioco altalenante di colori, di donne, di volti seriosi e non, ma non per questo trascura i compiti di donna madre nell’accudire la sua famiglia, un compito non facile, che ruba alle donne e mamme, tutto il tempo, che hanno,ma lei, intelligentemente ha saputo ritagliarsi uno spazio del tutto personale.
La giornalista Anna Sciacovelli, dopo aver rivolto un breve saluto a tutti i presenti ha parlato: “Della forza di volontà della giovane donna e della qualità delle sue opere, che lasciano il segno”, il salone gremito di amici, parenti e artisti, che hanno assentito facendo corona alla protagonista, complimentandosi con la pittrice.
La giornalista, continuando il suo dire, sottolineando: “Che la pittrice, non ha usato un disegno unitario, ma ha tratto, dall’intimo del proprio orizzonte, un personale spazio proponendoci un modello interpretativo di persona irreale, che avvolge le sue figure in una originale identità non definita, nella quale trasferisce l’intero universo della personalità dell’artista Daniela Pagliaro”.
Per la Pagliaro, il senso del mondo è al di fuori di esso, la sua mano quasi conchiglia aperta opera, fissando sulle tele non forme transitorie, ma momenti vissuti intimamente, alla ricerca della sua “originaria identità”.
Il Prof.re Nicola Cutino, Presidente dell’Ass.ne Mondo Antico Tempi Moderni, nella prolusione conclusiva, ha messo in evidenza il proprio dire: ”La figura femminile dai “volti allungati” caratterizza le opere di Daniela Pagliaro. La donna è colta dall’artista nelle sue più intime espressioni emotive. Glen Gould, affermava che lo scopo dell’arte non è la somministrazione momentanea di adrenalina.
Piuttosto la graduale, paziente e duratura costruzione di uno stato interiore di meraviglie e serenità”. Questo traspare nell’ammirare le opere di Daniele Pagliaro, formatasi pittoricamente, presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari per dar seguito alle lezioni di bottega apprese dal M° Giuseppe Tangaro.
Le arti sono la “Scientia bene modulandi” ossia la capacità di movimento ben regolato: Daniele Pagliaro di fatti, dopo attente analisi e la ricerca continua di nuove tecniche pittoriche originali, cura nelle sue opere tutti i particolari con raffinatezza ed armonia.
Un grazie all’artista Daniela Pagliaro perché ha dato, alle sue preziose tele, un volto ad un mondo abitato da donne con diverse valenze interiori immerse in delicate sfumature di colore, che appagano le nostre intime emozioni e i nostri desideri più reconditi.”
Anna sciacovelli