“Quando Albrecht Durer, lascia la sua città natale di Norimberga, nell’ottobre del 1494, diretto alla volta di Venezia s’imbatte, scendendo verso Trento, in un paesaggio, nel quale si sente che il cielo, l’aria, tutto è molto diverso i colori, sono molto diversi, da quelli di Norimberga, quindi nota che anche i colori, hanno una tonalità, che non riconosce come suoi. Allora, acquista degli acquerelli e inizia a dipingere una nuova città, con colori diversi”.
Con i colori ad acquerelli, dipinge molti quadri uguagliando o scompigliando quelli della stessa natura.
La noterà due secoli più tardi Goethe. E lo nota anche il turista distratto, che sceglie per il proprio soggiorno l’Alta Valsugana.
La natura si veste di una magica e naturale tavolozza di colori con una variante di tonalità, di forme, dalle gradazioni le più diverse.
In meno di un secolo si è trasformata da meta turistica in un luogo riservato di riposo e di cura, ma anche un turismo di massa, Scrittori, fotografi e pittori, ha cercato di parlare nelle proprie opere lo spettacolo di questa terra, sempre antico eppure diversamente nuovo. La sua particolarità è il clima salubre, tonificato da autentici polmoni verdi che sono i boschi di conifere e dalle brezze alimentate dai laghi di Levico e di Caldonazzo, l’accoglienza della gente del posto, spontanea e incline a una profonda schiettezza, esperienze che vanno vissute in prima persona.
Mille i volti in questo lembo di valle che si dipana nelle dolci pendenze dei declivi o nelle ampie distese di prati.
Sono grandi prati, formatesi attorno al corso del Brenta, che un tempo quasi dilatato, è riuscito a formare una piccola corte attorno a tanti minuscoli laghi.
C’erano una volta, regnanti principi insieme alla corte, postulanti di lusso, i corteggiatori e le dame. Era la bella epoque immortalata nei primi e nei tanti giornali dell’epoca un richiamo per frotte di altra nobiltà e di altra nuova cortigianeria, perfino dall’Egitto: Roncegno, è il primo paese italiano assieme alla città di Milano che si dota d’illuminazione elettrica.
Le terme più famose quelle di Levico e di Vetriolo, che lanciarono proprio centoventi anni fa la loro organizzazione turistica e diventano un’immagine d’obbligo, nei ricordi di molte teste coronate ma anche, di molte famiglie tedesche e olandesi. A Montesei di Serso nei pressi di Pergine è stato scoperto un villaggio del V secolo a.C. appartenente ai Reti, antica popolazione stanziale nelle Alpi centro Orientali. Ai tempi dell’Impero Romano, lungo la Valsugana transitava la Strada Claudia Augusta Altinate, importante via di comunicazione che collegava il porto sull’Adriatico di Altino con la città Tedesca di Augusta. Resti di questa strada si trovavano nel comune di Scurelle presso Pianelle, tra il centro dell’abitato di Strigno e la frazione di Tomaselli presso Castel Ivano, nel Comune di Pergine Valsugana nei pressi dell’odierna pista ciclabile.
Durante il medioevo, la zona fu dominata dai Longobardi del Ducato di Trento, del quale sono state rinvenute alcune armi nella necropoli di Civezzano e dai Franchi, per poi essere contesa dai conti del Tirolo e dal Principato Vescovile di Trento.
Anna Sciacovelli